Matteo Bassetti, professore ordinario all’Università di Genova e direttore della Clinica Malattie Infettive Ospedale Policlinico San Martino, intervenuto ad Agorà extra, su Raitre, ha affermato: «Avere la vaccinazione per bambini tra 5 e 11 anni vorrebbe dire proteggere tutta la fascia di studenti che frequenta le scuole, dalle elementari alle medie. Le società scientifiche di pediatri e infettivologi si sono già espresse, e hanno detto che è bene che i bambini si vaccinano. Se un genitore non vuole vaccinare il figlio, secondo me sbaglia» perché quello contro il Covid è «un vaccino persino più sicuro rispetto a altri».
Il riferimento è al parere favorevole dato dalla FDA sulla efficacia e la sicurezza del vaccino di Pfizer anche per i bambini sotto i 12 anni.
Questi vaccini, ha precisato, sono «sicuri tanto quanto altri obbligatori» e forse «anche di più», perché «abbiamo vaccinato in un periodo di tempo così breve oltre 6 miliardi di persone, e per autorizzarli abbiamo condotto studi con una numerosità di pazienti e una rigorosità scientifica che non erano mai stati raggiunti prima, grazie al fatto che avevano il faro puntato dell’opinione pubblica. C’è stato uno sforzo straordinario mai fatto prima».
L’esperto ha anche parlato del green pass che, così com’è «stimola i tamponi e non le vaccinazioni, non se serve. Non era questo l’obiettivo e va ripensato: andrebbe lasciato solo a chi è vaccinato e agli immunizzati con la malattia, perché così com’è rischia di far saltare per aria il sistema del tracciamento dei casi e le farmacie, il cui compito principale non può essere quello di testare per i green pass», specificando che «il vero grande business oggi non sono i vaccini ma i tamponi».
Bassetti ha rimarcato, infine, che «mi sarei aspettato code chilometriche di persone per vaccinarsi, invece abbiamo code chilometriche per i tamponi in farmacia. Sappiamo quanto siano importanti questi presidi che invece sono diventati tamponifici».
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