Identificato in Italia, all’ospedale Spallanzani di Roma, il primo caso in Italia di vaiolo delle scimmie. Si tratta di un uomo rientrato dopo un soggiorno alle Isole Canarie che si è presentato al pronto soccorso dell’Umberto I.

Lo Spallanzani ha spiegato che il “quadro clinico è risultato caratteristico e il monkeypox virus è stato rapidamente identificato con tecniche molecolari e dissequenziamento genico dai campioni delle lesioni cutanee”. Il paziente “è attualmente ricoverato in isolamento in discrete condizioni generali” e “sono in corso le indagini epidemiologiche e il tracciamento dei contatti”.

Lo Spallanzani ha anche reso noto che “altri due casi sospetti” di vaiolo delle scimmie sono in corso di accertamento da parte dei medici: “al momento i tre casi osservati e gli altri casi verificatesi negli altri Paesi europei e in Nord America non presentano segni clinici di gravità”. La trasmissione “può avvenire attraverso le goccioline di saliva e il contatto con le lesioni o i liquidi biologici infetti”.

Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, in un post su Facebook ha scritto: “Ho comunicato al Ministro Speranza l’isolamento avvenuto all’Istituto Lazzaro Spallanzani del primo caso a livello nazionale del cosiddetto ‘monkey pox‘, ‘vaiolo delle scimmie’. Isolato già in precedenza nel Regno Unito, Spagna e Portogallo. Finora i casi isolati in Europa sono stati una ventina. La situazione è costantemente monitorata”.

Di recente sono stati osservati casi anche nel Regno Unito. A tal proposito, l’UKHSA, Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito, ha reso noto che chiunque abbia dubbi sulla possibilità di essere stato infettato dovrebbe consultare un operatorio sanitario prima di una visita in ospedale, tenendo in considerazione che, in caso di contagio, di solito ci vogliono dai 5 ai 21 giorni prima che si manifestino i sintomi, cioè mal di testa, febbre, dolori muscolari, mal di schiena, linfonodi ingrossati e brividi. Può anche svilupparsi un’eruzione cutanea, che spesso comincia sul viso per poi diffondersi nel resto del corpo. L’eruzione cutanea cambia e attraversa diverse fasi – come la varicella – prima di formare una crosta che, poi, cade. Il vaiolo delle scimmie non si diffonde facilmente tra la gente e il contagio può avvenire così: toccando indumenti, lenzuola o asciugamani usati da qualcuno con l’eruzione cutanea; toccando vesciche o croste della pelle; tramite tosse o starnuti.

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