• Nel Regno Unito preoccupa la variante del coronavirus proveniente dal Sudafrica.
  • La variante potrebbe ridurre l’efficacia dei vaccini.
  • Si consiglia di accelerare la somministrazione delle seconde dosi del farmaco.

Ritardare la somministrazione della seconda dose di vaccino anti Covid-19 potrebbe mettere a rischio le persone ad alto rischio a causa delle varianti del coronavirus, soprattutto quella sudafricana. L’allarme è stato lanciato su SkyNews.

In Sudafrica, infatti, si sta assistendo a un incremento dei casi a causa di una variante che potrebbe ridurre l’efficacia dei vaccini. Tale minaccia è stata rimarcata da nuovi test effettuati in laboratorio che dimostrano che gli anticorpi potrebbero essere almeno 10 volte meno efficaci contro la nuova variante, che è diversa da quella britannica.

Matt Hancock, segretario alla Sanità britannica, ha già descritto la variante come «molto preoccupante» e i collegamenti tra il Sudafrica e il Regno Unito sono stati interrotti dopo che due casi sono stati riscontrati a Londra e nel nord ovest dell’Inghilterra.

Barry Schoub, presidente del comitato consultivo sui vaccini del governo sudafricano, ha dichiarato a Sky News che i controlli alle frontiere, però, non fermeranno il virus e che somministrare una sola dose potrebbe ridurre la protezione nei soggetti più vulnerabili: «C’è un rischio maggiore. Questa variante è più trasmissibile e l’immunità con una sola dose è la metà di quella che dovrebbe essere, quindi incrementando il rischio di contagio. Ritengo che le varianti siano una motivazione per optare per la doppia dose il più velocemente possibile».

L’avvertimento del Prof Schoub arriva quando una nuova ricerca suggerisce che una mutazione chiave nel coronavirus gli può consentire di eludere gli anticorpi presi da alcune persone che si sono riprese dal COVID-19.

Di conseguenza, i vaccini potrebbero essere meno efficaci contro la variante e alcune persone, che si sono riprese dalla malattia, potrebbero reinfettarsi.

I ricercatori dell’Università di Washington e del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle descrivono la scoperta come «preoccupante». La ricerca è stata pubblicata su bioRxiv e non è stata sottoposta a peer review (la procedura di valutazione e di selezione degli articoli o dei progetti di ricerca effettuata da specialisti del settore per verificarne l’idoneità alla pubblicazione o al finanziamento).

Sono attualmente in corso le ricerche per valutare l’impatto della variante sull’efficacia del vaccino.

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