Alberto Zangrillo, primario di Terapia intensiva al San Raffaele di Milano, intervistato da La Repubblica, ha affermato: «Non datemi del negazionista il virus esiste ma la malattia è cambiata».

Il prorettore dell’Università Vita-Salute ha aggiunto: «Dire che il virus oggi non sta producendo una malattia clinicamente significativa non vuol dire affatto negare l’esistenza del Sars-Cov-2. Rifiuto in tutti i modi la definizione di negazionista».

«Lavoro di clinica e ricerca – ha proseguito il professore – e sin dall’inizio ci siamo occupati dell’epidemia. Io riporto solo l’evidenza, ovvero che oggi il virus non produce una malattia clinicamente rilevante. Ma questo non vuol dire che il virus non esista più: sono stato il primo, già ad aprile, a dire che dovremo convivere con il Sars-Cov-2 finché non arriverà un vaccino».

Però, se poi «colleghi universitari milanesi si permettono di dare del negazionista a chi come me è andato in mezzo ai malati e se ne è preso cura, ne risponderanno». Zangrillo, quindi, ha rimarcato: «Non è vero che il virus non esiste più» e «io non l’ho mai detto, così come non ho detto che è mutato. Ho però affermato, e lo sostengo ancora perché questa affermazione si basa sull’osservazione e la cura diretta dei pazienti che la situazione clinica oggi è diversa».

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