Eccellenti risultati su paziente ultranovantenne sottoposto ad un trattamento di “talamotomia trans-cranica” mediante “ultrasuoni focalizzati ad alta intensità su guida RM”. Una terapia sempre più diffusa in Italia che offre a pazienti con tremore essenziale, tremore in malattia di Parkinson e dolore neuropatico una efficace e sicura alternativa alle più comuni tecniche chirurgiche invasive.

In cosa consiste la tecnica

Questa innovativa tecnica prevede l’utilizzo di un’apparecchiatura di Risonanza Magnetica per il monitoraggio della procedura e sfrutta le caratteristiche fisico-meccaniche degli ultrasuoni che, se focalizzati in un punto, sono in grado di generare un netto aumento della temperatura nei tessuti biologici con conseguente morte cellulare (termoablazione). Sono questi dei trattamenti non invasivi: non necessitano di alcuna incisione chirurgica visto che gli ultrasuoni possono attraversare i nostri tessuti non arrecando alcun danno agli stessi se non nel punto su cui essi vengono focalizzati. Quello che si sfrutta è il medesimo effetto che possiamo riprodurre con una comune lente di ingrandimento focalizzando i raggi solari su un foglio di carta velina. Per questi motivi l’MRgFUS è sempre più spesso considerata una valida alternativa a procedure chirurgiche ben più invasive e conseguentemente meno tollerate dal paziente.

La tecnica al Policlinico

La prima apparecchiatura MRgFUS per il trattamento di disordini neurologici è stata installata in Italia a fine 2014 presso la Radiologia del Policlinico Universitario Paolo Giaccone di Palermo, grazie a una collaborazione tra l’Università degli Studi di Palermo e l’Università di Roma “Sapienza” nel contesto del Programma Operativo Nazionale 2007-2013. “Oggi – spiega Cesare Gagliardo, neuroradiologo che esegue le procedure presso il Policlinico Universitario di Palermo – il nostro è un centro di riferimento per la terapia mediante ultrasuoni focalizzati (FUS) in ambito neurologico”.

Il trattamento ad un over 90

“Recentemente – prosegue Gagliardo – è stato effettuato un trattamento di talamotomia monolaterale in un paziente ultranovantenne con tremore essenziale altamente invalidante il cui risultato riassume il sinergico sforzo sostenuto in questi anni dall’equipe multidisciplinare. In poco più di un’ora siamo riusciti a restituire al paziente la possibilità di vivere una quotidianità negatagli dalla più giovane età. Tanto che il paziente ci ha già chiesto se e quando potrà effettuare il medesimo trattamento per eliminare il tremore dell’altra mano”.

Nessun effetto collaterale

“La procedura – aggiunge Gagliardo – è stata ben tollerata dal paziente; non è stato riportato alcun effetto collaterale intra- o post-operatorio dimostrandosi sicura ed efficace anche nei pazienti più fragili che potrebbero di contro non essere candidabili a procedure chirurgiche convenzionali che necessitano ad esempio di anestesia generale e che sono associate a noti rischi procedurali quali emorragie, ischemie ed infezioni, tutte virtualmente assenti con la FUS”.