I commissari straordinari e i direttori sanitari delle Asp e delle aziende ospedaliere siciliane sono stati convocati l’8 settembre alle 11 a Palazzo d’Orléans a Palermo, sede della Presidenza della Regione Siciliana, per relazionare sull’attività di riprogrammazione dell’offerta sanitaria. Si tratta del primo passo per attuare il Piano operativo per l’abbattimento delle liste d’attesa negli ospedali siciliani approvato dalla giunta lo scorso 27 luglio.

I manager della sanità dovranno comunicare i risultati finora conseguiti al presidente della Regione, Renato Schifani, all’assessore alla Salute, Giovanna Volo, alla presenza dei dirigenti generali Salvatore Iacolino e Salvatore Requirez che hanno firmato la lettera di convocazione.

Le parole di Schifani

«Ho voluto questo primo momento di verifica – dice Schifani – per serrare i tempi di attuazione dei vari passaggi del piano, per avere certezza di rispettare il cronoprogramma stabilito e di centrare l’obiettivo di abbattere le liste di attesa. Questa è una delle condizioni per garantire ai siciliani il diritto a ottenere servizi sanitari di qualità in tempi accettabili».

Il rebus delle liste d’attesa

Quali sono i tempi delle liste d’attesa nella sanità siciliana? Lunghi, lunghissimi a sentire le quasi giornaliere denunce di politica e siciliani. Adesso Schifani vuole avere contezza, toccare con mano quanto siano davvero lunghi e in che termini. Risposte che avrà il prossimo 11 settembre, giorno in cui tutti i direttori generali delle aziende sanitarie saranno a Palazzo d’Orleans. Sono stati infatti tutti convocati con una lettera partita dal direttore della Pianificazione strategica dell’assessorato regionale alla Salute, Salvatore Iacolino. In quella sede dovranno portare numeri e criticità. Tutti sono sotto esame, nessuno escluso.

La direttiva dell’assessore Volo

Soprattutto si vuole capire se c’è stato un miglioramento rispetto alle direttive impartite dall’assessore regionale alla Sanità, Giovanna Volo. Poco prima di Ferragosto la Volo aveva emanato un provvedimento indirizzati ai vertici Asp per ridurre queste liste d’attesa. Ogni ospedale avrebbe dovuto riprogrammare prenotazioni di ricovero e per le visite ambulatoriali. L’obiettivo era soprattutto quello di scremare queste liste dalle cancellazioni o l’eliminazione degli interventi non più necessari. Inoltre si era stabilito di tenere conto della cosiddetta sanità convenzionata, dirottando i pazienti anche in queste strutture. La direttiva avrà sortito i suoi effetti?

Le polemiche

Nel giugno scorso erano esplose le polemiche con l’assessore alla Salute e i direttori generali di Asp e ospedali convocati in commissione Salute.  Questo perché i tempi per ottenere una visita nelle strutture pubbliche erano considerate “inaccettabili” e chi non può permettersi visite ed esami a pagamento mette in serio pericolo la propria salute. E questo nonostante siano a disposizione i fondi stanziati da anni dal governo nazionale proprio per ridurre le liste d’attesa. “La misura è colma – aveva detto il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca -, è ora di dire basta, siamo pronti anche a denunciare in Procura l’assessore e tutti i responsabili di eventuali inadempienze”.