“Documentatelo, riprendetelo, è un evento più unico che raro”. E’ caustico l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo. E’ una sua caratteristica in ogni occasione. Ma questa non capita tutti i giorni e neanche tutti gli anni.

Va in scena l’abbraccio e il saluto affettuoso e sorridente fra Raffaele Lombardo e Luca Sammartino a margine dell’evento della Lega in Sicilia in un grande albergo palermitano per presentare l’accordo politico fra Salvini e, proprio, Lombardo, quell’accordo rinnovato fra la Lega e il Movimento per l’Autonomia.

L’abbraccio, che BlogSicilia è in grado di mostrarvi, era tutt’altro che cosa scontata. Fra i due depositari del consenso catanese e non soltanto, non è mai successo nulla ma non c’è neanche mai stato grande feeling. E l’accordo fra Lombardo e la Lega, dicono i rumors, non è utile al percorso politico proprio del Vice Presidente della Regione in quota Lega dato da sempre più vicino a Totò Cuffaro che a Raffaele Lombardo.

L’accordo e gli equilibri

Salvini e Lombardo si sono incontrati a Roma giovedì “per fare il punto sui diversi dossier aperti della Sicilia”, si leggeva in un comunicato congiunto. Ieri hanno presnetato insieme quell’accordo che è la novazione di accordi già fatti in precedenza. Quello che è certo è che cambiano, o sono già cambiati, gli equilibri della politica in Sicilia.

Al progetto ha lavorato in gran riserbo l’ex segretario regionale della Lega Nino Minardo, ora presidente della commissione Difesa della Camera e regista del primo accordo federativo naufragato alla vigilia delle scorse Politiche. Lombardo ci tiene, però, a precisare che nel nel 2006 Lega ed MpA corsero insieme alle politiche.

Ma, dice la storia e non i protagonisti, a interrompere il percorso degli ultimi anni, furono le frizioni tra Lombardo, allora in pole position per la candidatura nel collegio uninominale di Catania al Senato, e l’allora renziano Luca Sammartino, sbarcato nel Carroccio poco prima delle elezioni, che alla fine riuscì a imporre Valeria Sudano. Nulla successe fra Sammartino e Lombardo se non percorsi che si allontanavano prendendo direzioni diverse. E ieri c’era anche lei all’incontro, Valeria Sudano.

Sammartino e la DC

L’annuncio del patto, una settimana fa, arrivava mentre Sammartino, vicepresidente della Regione e assessore all’Agricoltura, partecipava a un dibattito alla Festa dell’amicizia della Dc a Ribera. Unico leghista ad aver accettato l’invito di Cuffaro, nonostante a luglio Salvini, incontrando deputati e coordinatori provinciali, avesse sbarrato la strada a un’alleanza elettorale proprio con il leader della Dc. Una coincidenza considerata da molti significativa e non casuale.

Adesso la palla passa a Sammartino, recordman di voti alle scorse Regionali (22mila). Il suo legame con Cuffaro è emerso alle amministrative catanesi, quando i democristiani si dissero disponibili a sostenere la candidatura a sindaco di Sudano, poi sfumata a favore del meloniano Enrico Trantino. Sammartino ha continuato a coltivare buoni rapporti con i cuffariani e negli ultimi mesi si sono registrati diversi passaggi di suoi fedelissimi alla Dc. L’abbraccio con Lombardo può voler dire tanto… o forse nulla. Di certo su questo accordo è calato il gelo fra gli alleati di centrodestra. Ma la politica, si sa, è l’arte del trasformismo.