Oltre mille persone segnalate all’autorità giudiziaria e seicento casi di abusi e violazioni della normativa edilizia, con la segnalazione contestuale all’Agenzia delle entrate e agli uffici tributari per il recupero delle ingenti somme evase al fisco.
È questo il risultato dell’attività svolta da gennaio a maggio dal gruppo di lavoro costituito all’interno del Nucleo Polizia Urbanistico Edilizia della Polizia municipale di Palermo.
L’attività fa parte di quella scaturita dal “Patto per la legalità” siglato tra Agenzia delle Entrate, Regione Siciliana, Comune di Palermo e Guardia di Finanza per contrastare l’evasione fiscale.
Sulla scorta delle segnalazioni di abusi edilizi, l’ufficio ha eseguito i controlli incrociati con la banca dati messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
La tipologia degli abusi edilizi riscontrati non è uniforme, ma si diversifica a seconda delle zone del territorio cittadino: nelle zone pedemontane e periferiche di Ciaculli, Brancaccio, Altarello, Falsomiele, Tommaso Natale e nella fascia di Partanna Mondello, gli abusi edilizi riguardano soprattutto nuove costruzioni ed ampliamenti medio-grandi, fino alle villette unifamiliari, mentre in città e nel centro storico, i controlli degli agenti del nucleo edilizia hanno evidenziato ampliamenti e ristrutturazioni non autorizzate di entità minore ma pur sempre illegali e spesso causa di gravi rischi per l’incolumità pubblica.
Già ad aprile erano stati individuati e sequestrati circa 72.000 metri quadrati di superfici non dichiarate al fisco.
L’aumento della superficie tassabile era stato uno degli elementi che hanno portato alla riduzione della TARI nel capoluogo siciliano compresa fra il 4% e il 7% nell’ultimo anno.
Dai controlli sono così emerse oltre 600 posizioni che vengono ora passate al vaglio dall’Agenzia fiscale sotto forma di “notizia qualificata”, per il recupero della evasione tributaria.
Gli accertamenti inoltre, si estendono a quelle situazioni per cui i patrimoni immobiliari i beni indicanti capacità contributiva elevata, non sembrano giustificati dai redditi dichiarati.
In molti casi, anch’essi inoltrati alle Autorità competenti, i controlli hanno effettivamente mostrato che da parte di alcuni cittadini vi sarebbe una capacità contributiva non corrispondente alla dichiarazione dei redditi o, addirittura, anche in assenza totale di redditi dichiarati.
In base alla normativa regionale, il processo di partecipazione dei comuni all’accertamento fiscale, permette il recupero da parte degli stessi, di una quota della evasione accertata e recuperata.
Sarà l’Agenzia delle entrate a quantificare l’entità degli importi evasi all’erario, mentre gli Uffici Tributi del Comune di Palermo, si sono attivati per il recupero della evasione dei tributi locali Tarsu, Imu, Ici e Tari.
Per il sindaco Leoluca Orlando “siamo di fronte al risultato virtuoso di una importante collaborazione fra istituzioni di diverso livello e Forze di Polizia, fra cui la Municipale di Palermo cui va il mio plauso. Questo lavoro certosino per individuare gli evasori, da un lato rende giustizia allo Stato, agli enti locali e a tutti quei cittadini che le tasse le hanno sempre pagate, dall’altro conferma, come già avvenuto con la Tari a Palermo, che quello di pagare tutti per pagare tutti di meno non è un vuoto slogan ma deve essere uno degli assi portanti della politica fiscale della Pubblica amministrazione.”
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