In questa torrida estate in cui l’Italia deve fare i conti con la siccità, e gli agricoltori lanciano l’ennesimo grido d’allarme, in Sicilia l’acqua per irrigare c’è.
I 25 invasi dell’Isola, superano 95 milioni di metri cubi di acqua, la quantità dello stesso periodo (giugno) dello scorso anno: 572 milioni contro 477, secondo gli ultimi dati diffusi dal Distretto idrografico della Regione e riportati dal Giornale di Sicilia.
Nessuna emergenza per la stagione estiva ma restano le criticità dovute alle infrastrutture idriche
Per la stagione estiva siciliana non ci dovrebbero essere emergenze, ma restano le criticità.
Superano oltre i 60 milioni di metri cubi di acqua le grandi dighe (Poma, Pozzillo, Rosamarina) ma sono i dati relativi alle infrastrutture idriche e agli acquedotti colabrodo a destare preoccupazione: le perdite d’acqua immessa nella rete ammontano ad oltre il 40 per cento.
Gli agricoltori, fortemente amareggiati, si sono rivolti a Coldiretti Sicilia che ha annunciato una mobilitazione regionale “perché l’acqua torni ad essere un bene amministrato in modo adeguato, e non con strutture come i Consorzi (di bonifica, ndr), che di fatto bloccano l’irrigazione”.
I problemi dei Consorzi di bonifica e degli agricoltori
Con le temperature elevatissime di questi giorni l’irrigazione delle campagne coltivate è assolutamente necessaria. Ma per gli agricoltori avere l’acqua non è facile. Come si legge ancora sul Giornale di Sicilia, sono costretti a lunghe trafile per prenotare i turni di irrigazione, che spesso vengono compilati a penna e devono presentarsi fisicamente negli uffici consortili.
La mini riforma dei due Consorzi di bonifica (orientale e occidentale) sinora non ha dato i risultati sperati: i progetti per i fondi del Pnrr presentati mesi fa sono stati bocciati.
La superficie siciliana servita da opere di irrigazione è di 168.824 ettari di cui oltre 25.000 a cielo aperto e circa 143 mila a pressione. Superfici importanti alle quali è necessario garantire l’acqua.
Musumeci: “Nessun allarme ma restano criticità del passato”
La Sicilia si deve preoccupare? Secondo il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, la situazione è sotto controllo, “rispetto alla condizione delle regioni del Nord”. Lo ha detto il 29 giugno nel corso di una puntata di Casa Minutella. Parlando di siccità, Musumeci ha spiegato che “non siamo nella stessa situazione delle regioni del Nord”, anche se resta “la criticità che abbiamo sempre conosciuto negli anni passati”.
Verifiche sulle dighe
Cosa sta facendo il governo regionale per evitare che la situazione si aggravi? “Abbiamo fatto una verifica anche della quantità di acque che conservano le nostre dighe e ricordo che abbiamo finanziato centinaia di serbatoi di vasche aziendali. Purtroppo, la nostra acqua piovana nel passato non è stata mai sufficientemente utilizzata, conservata e quindi utilizziamo solo l’11 per 100 dell’acqua che arriva dal cielo”.
Gli investimenti programmati dal governo
Musumeci ha indicato i numeri degli interventi effettuati: “Abbiamo già impegnato 40 milioni di euro e nel frattempo abbiamo avviato la procedura per pulire, togliere i fanghi dalle dighe, cosa che non si faceva da almeno 40 o 50 anni”. Inoltre, “abbiamo riqualificato e stiamo riqualificando alcuni tratti della rete dei consorzi di bonifica. Abbiamo già concesso 17 milioni di euro. Con le risorse nazionali abbiamo presentato e ottenuto il finanziamento di altri progetti per 130 milioni di euro. Già stanno partendo i lavori per la nuova rete idrica della città di Agrigento. E stesso intervento pensiamo di fare per le altre città dove purtroppo l’acqua si perde ed è tanta quella che si perde. Ma sono vent’anni, trent’anni, che nessuno si era occupato di questo intervento. Quindi le misure ci sono, sono a breve, media e a lunga scadenza”.
Il vertice alla Regione
Il volume dell’acqua negli invasi in Sicilia quest’anno dunque non desta per ora preoccupazione, ma bisogna intervenire per rispondere alle legittime richieste degli agricoltori, alle prese con i gravi problemi legati alle alte temperature e alle disfunzioni delle reti di distribuzione irrigua. La riunione convocata il 24 giugno dal governatore siciliano, a Palazzo Orlèans, a Palermo, è servita a fare il punto sulla situazione dell’approvvigionamento idrico nell’Isola, anche alla luce dello stato di siccità che allarma le regioni del Nord Italia e che induce a non abbassare la guardia.
All’incontro hanno preso parte gli assessori regionali all’Agricoltura, Toni Scilla, e al Territorio, Toto Cordaro, i direttori dei dipartimenti regionali dell’Ambiente, dell’Agricoltura e dell’Acqua e dei rifiuti, il segretario generale dell’Autorità di bacino, i vertici dei due Consorzi di bonifica, il direttore della Struttura contro il dissesto idrogeologico e il capo della Protezione civile regionale. Sulla base dei dati in possesso della Regione, non esistono in questo momento condizioni di emergenza, ci sono però delle criticità di carattere contingente, legate ai cambiamenti climatici e alle alte temperature, e di ordine strutturale, riguardo alle reti di distribuzione, sulle quali bisogna intervenire e per le quali si è deciso d’interessare il governo nazionale. Tutti i partecipanti al vertice hanno concordato sulla necessità che il Parlamento regionali approvi velocemente la riforma definitiva dei Consorzi di bonifica.
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