Maltrattata per l’ennesima volta dal compagno, una donna ha trovato rifugio e assistenza nel teatro comunale di Vicari nel palermitano dove si stava svolgendo una manifestazione contro la violenza di genere patrocinata dal Comune.

I carabinieri presenti alla manifestazione nel teatro “Sala della Libertà” hanno soccorso la donna che ha chiesto aiuto e bloccato l’uomo che ha continuato davanti ai militari a minacciare di morte la convivente.

I carabinieri hanno attivato quindi la procedura prevista dal cosiddetto “Codice Rosso” contro la violenza di genere, informando subito la procura che ha disposto un’audizione più approfondita della vittima, dalla quale sono emersi anni di soprusi e violenze, tali da rendere necessario l’arresto del 47enne.

Ieri la tragedia a Palma di Montechiaro

Le aggressioni sono sempre più diffuse e sempre più gravi anche quando non  si arriva al femminicidio. E’ stata ascoltata per ore dai poliziotti la donna di 50 anni nell’Agrigentino rimasta sfigurata dall’acido da un vero e proprio agguato teso dall’ex marito. Ieri pomeriggio e sino alla serata la vittima ha raccontato ogni singolo particolare della terribile vicenda di violenza ed ha confermato la tesi della “trappola”. Nel senso che l’uomo la attendeva ed aveva pianificato tutto. Gli inquirenti hanno rimesso a posto ogni singola circostanza, quanto accaduto appare abbastanza cristallizzato anche rispetto alle prove raccolte. L’informativa è stata trasmessa alla Procura di Agrigento. La donna ha tentato di difendersi e a sua volta l’aggressore è rimasto ferito alle mani.

Famiglia seguita

Questa famiglia era seguita dai servizi sociali del Comune di Palma di Montechiaro. La donna era andata a vivere in una comunità in seguito alla separazione dall’ex marito proprio per pregresse denunce di maltrattamenti. L’uomo, Saro Gioacchino Morgana di 48 anni, a sua volta era un soggetto alquanto problematico. Non aveva un lavoro fisso, annoverava diversi precedenti penali. Pare che nelle scorse settimane avesse contattato l’ufficio del sindaco e quello dei Servizi sociali chiedendo, con insistenza, di poter svolgere lavori di pubblica utilità.

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