“Gli agricoltori sono allo stremo, il presidente Musumeci avvii una seria e decisiva interlocuzione con il Ministero dell’agricoltura, per denunciare il Ceta, prima che lo stesso venga ratificato, oppure pressi il governo affinché le autorità canadesi ritirino la circolare che vieta l’acquisto di prodotti agricoli siciliani”. A dichiararlo è il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars che incalza il governo regionale ad intervenire sulla vicenda dell’export di pomodoro siciliano bloccato dalle autorità canadesi e più in generale sulla crisi del comparto.

“I produttori agricoli di pomodoro siciliano – spiega la deputata Gianina Ciancio prima firmataria dell’interpellanza del gruppo M5S – tra i quali anche anche il pachino Igp, hanno recentemente denunciato il blocco canadese delle importazioni dalla Sicilia messo in atto con il pretesto di un insetto, la tuta abosluta, peraltro non presente nelle spedizioni, come chiarisce la stessa Coldiretti. Ebbene – spiega Ciancio – l’insetto in questione, benchè esistente nell’ambiente siciliano, è stato sottoposto a controlli appropriati attraverso il protocollo “system approachment” condiviso tra Canada e Italia, che garantiscono che la tabula abosoluta, è assente dal momento del raccolto fino all’imbarco in aereo.

Il Canada, secondo la denuncia avanzata dal consorzio Naturalmente Siciliano, non accetta più il protocollo “system approachment” in quanto il pomodoro siciliano si presenta con il gambo, senza il quale peraltro, così si sono opposti i produttori italiani, è impossibile commercializzare il prodotto alimentare. Insomma una serie di paletti, a nostro avviso assolutamente pretestuosi. Adesso – conclude Ciancio – è il momento di dare risposte ai nostri agricoltori”.

Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, sarà domani  alle 10.30 al municipio di Vittoria, in provincia di Ragusa, per incontrare una delegazione del ‘Comitato anticrisi agricoltura Sicilia’ che da ieri protesta per la crisi del comparto.
“Ho subito raccolto – dichiara il governatore – il grido d’allarme degli agricoltori del Ragusano che interpretano uno stato d’animo diffuso in tutta l’Isola. Domani vorrò ascoltarli e decidere, insieme, le possibili soluzioni da adottare subito e a media scadenza. Roma dovrà cominciare ad ascoltarci”.

Dal canto suo la Cia nella direzione regionale  ha affrontato le problematiche inerenti alla politica di stallo di Agea e al prezzo del latte molto basso che ormai ha reso esplosiva la realtà dei produttori del ragusano. L’esecutivo della Cia Sicilia facendosi carico della problematica, ha proposto un incontro pubblico con gli attori della filiera al fine di trovare immediate soluzione alle criticità emerse.

Inoltre, la Cia Sicilia esprime piena solidarietà all’azienda dei fratelli Fortunato di Pachino vittima di un gravissimo ed inaccettabile atto intimidatorio, auspicando che, in tempi brevi, vengano assicurati alla giustizia gli autori del vile gesto.

In merito alla situazione ormai diventata esplosiva che riguarda i mancati pagamenti da parte di Agea, la direzione regionale garantisce che nei prossimi giorni, in mancanza di un incontro con l’assessore regionale all’Agricoltura da fare entro il 6 aprile, verranno prese, da parte degli agricoltori, iniziative eclatanti sia in Sicilia che a Roma.