Deve essere ripristinata la ‘tutela su autovettura non protetta’ nei confronti del noto chef palermitano, Natale Giunta, dopo la revoca disposta nel luglio scorso. E tutto ciò, perché permangono i pericoli per la sua persona dopo aver denunciato i suoi estorsori e aver subito numerose minacce e danneggiamenti. L’ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha accolto un ricorso proposto dallo chef per chiedere l’annullamento del provvedimento del 10 luglio 2018 con il quale gli sono state comunicate le motivazioni che hanno supportato la revoca della misura ravvicinata della tutela su autovettura non protetta”.
La ‘storia’ di Natale Giunta, chef di fama mondiale parte nel 2012, quando fu vittima di richieste estorsive dopo la decisione di avviare un’azienda fornitrice di servizi di catering e banqueting. Determinato a non cedere alle minacce ricevute, denunciò le estorsioni subite, collaborando attivamente con l’autorità giudiziaria (il processo che fu istruito si è concluso con la condanna definitiva di cinque imputati). Per i numerosi e gravi episodi intimidatori subiti, nei primi mesi del 2013 il Ministero dell’Interno dispose la tutela nei suoi confronti. Nonostante però la conclusione dei processi, Natale Giunta – ne dà conto il Tar nella stessa sentenza – ha continuato ad essere esposto ad ulteriori intimidazioni, concretizzatesi in danneggiamenti continui, furti, lancio di uova ai clienti del suo locale e intimidazioni ai dipendenti, e altro. Il Ministero dell’Interno, però, nel luglio 2018 decise di revocare la misura della protezione, con un provvedimento poi impugnato al Tar. Per i giudici “appare evidente come, a fronte di un’approfondita e specifica valutazione posta alla base della originaria erogazione della misura di protezione in questione – si legge nella sentenza – l’opposta decisione della revoca della misura medesima non possa essere adottata se non sulla base di una valutazione e, dunque, di una motivazione, altrettanto approfondita e specifica in ordine alla situazione di rischio in cui versa il soggetto protetto, motivazione che, nel caso di specie, è invece del tutto mancata”. L’assenza della quale, per il Tar non può che portare all’annullamento del provvedimento di revoca della tutela per lo chef Natale Giunta.
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