Profondo rosso in casa Amat. Come è noto, il bilancio 2022 della società di via Roccazzo si è chiuso con un saldo negativo da 21 milioni di euro. Una cifra che non compromette il futuro di Amat, anche se ne erode fortemente il capitale sociale. Un fatto che preoccupa i lavoratori, i quali torneranno in piazza nel terzo sciopero del 2024 convocato per il prossimo 8 aprile. Dall’azienda non è arrivata nessuna dichiarazione ufficiale. A parlare sono invece i sindacati. E’ Katia Di Cristina, commissaria straordinaria della UilTrasporti Sicilia, a prendere la parola e a puntare il dito contro la gestione del bilancio 2022. L’esponente sindacale ha in particolare criticato la gestione del “contenzioso” con la Regione Siciliana sui fondi per l’emergenza covid, nonchè il mancato versamento dell’IVA all’erario sui pass ZTL. Ma è sulla gestione del sistema tram che arrivano gli attacchi principali.

La UilTrasporti: “Nessuna chiarezza sui fondi per la pandemia”

L’esponente della Uil punta il dito sulle varie voci che compongono il passivo da 21 milioni sul bilancio 2022 di Amat. “Non è stata fatta alcuna chiarezza sui 12 milioni del famoso ‘vuoto per pieno’ con cui il Governo Nazionale nel periodo pandemico aveva garantito la funzionalità economica di tutte le aziende del trasporto pubblico locale su tutto il territorio italiano”, sottolinea Katia Di Cristina, la quale ha aggiunto. “A distanza di due anni, pretendere la restituzione di oltre 12 milioni è un’operazione che metterebbe in ginocchio qualsiasi azienda. Se poi si aggiungono i 6 milioni annuali di perdita strutturale del servizio tranviario, il vaso è colmo”.

L’attacco sui pass ZTL

Dubbi che Katia Di Cristina ha manifestato sulla gestione tributaria dei pass ZTL. “Chiederemo ai dirigenti dell’Amat spiegazioni sul perché per otto anni non sia stata versata l’Iva a scorporo della Ztl, un servizio che avrebbe dovuto garantire le risorse economiche per la gestione del tram e che, invece, si rileva sempre più fonte assolutamente inadeguata”.

“Tram in perdita strutturale, ingestibile per l’azienda”

La principale critica riguarda inevitabilmente la sostenibilità del sistema tram di Palermo per Amat. Secondo la Di Cristina infatti, un servizio “in perdita strutturale di 6 milioni di euro annui non è assolutamente gestibile. Quindi, se nel Piano industriale e nel nuovo Contratto di servizio non vi sarà una adeguata compensazione economica, il Cda dell’Amat dovrebbe avere il coraggio di consegnare le chiavi all’Amministrazione comunale“.

L’erosione del capitale sociale

Parentesi finale sulle strategie per far fronte al saldo negativo da 21 milioni. “Attaccare il capitale sociale aziendale, anche se salverebbe l’azienda dal fallimento, svilirebbe la solidità dell’Amat – sottolinea la commissaria straordinaria – il cui capitale solo qualche anno fa era di oltre 90 milioni. Nei prossimi giorni incontreremo le altre Organizzazioni sindacali per attuare una strategia comune, anche in vista del programmato sciopero del’8 aprile”.

Bilancio 2022, una perdita da 21 milioni

La perdita da 21 milioni di euro è figlia di diverse voci negative. Fra queste, 6 milioni di euro dipenderebbero da una perdita strutturale derivata, fra le altre cose, anche dai costi sostenuti per il mantenimento del sistema tram; 3 milioni di euro sarebbero invece imputabili al mancato versamento dell’IVA sui pass ZTL rilasciati dal 2016 all’esercizio del bilancio. Infine, 12 milioni di euro fanno riferimento ai cosiddetti fondi del “vuoto per pieno”, ovvero somme che la Regione Siciliana avrebbe dovuto corrispondere per far fronte alle perdite delle aziende di trasporto pubblico causate dalla pandemia.

Non c’è rischio di fallimento

Al momento, va detto, l’azienda non corre nessun rischio di fallimento. Per quanto sia oneroso il passivo infatti, lo stesso non supera il valore dei 2/3 del capitale sociale di Amat, il quale si attestava intorno ai 35 milioni di euro. Stante così le cose, lo stesso dovrebbe scendere a 14 milioni di euro. Ciò in attesa che venga chiarito il problema interpretativo che al momento tiene bloccati i fondi della Regione Siciliana. In attesa di ciò, le organizzazioni sindacali si riuniranno la prossima settimana per stabilire la strategia da mettere in campo a tutela dei lavoratori. Al momento infatti rimane convocato lo sciopero di 24 ore fissato al momento per lunedì 8 aprile.

Alaimo: “No allarmismi, previsioni su bilancio 2023 ci confortano”

Una situazione sulla quale arriva la presa di posizione dell’assessore al Bilancio del Comune di Palermo Brigida Alaimo. L’esponente di Fratelli d’Italia vede il bicchiere mezzo pieno, sottolineando che la continuità aziendale risulta ampiamente garantita dai successivi documento contabili. “Raccogliamo i cocci del passato – dichiara l’assessore -. Siamo confortati dal dato del bilancio 2023, il quale dovrebbe chiudere in utile, così come il primo trimestre del 2024. E’ evidente che questi scossoni determinati dai fondi del “vuoto per pieno” della Regione e dall’IVA sicuramente fanno un chiudere un bilancio non in positivo. Ma non bisogna gridare all’allarmismo perchè ci sono già dei segnali di ripresa importanti“.

“Al lavoro con Regione per risolvere problema dei fondi”

E’ proprio sul “contenzioso” al momento in essere con la Regione Siciliana che Brigida Alaimo chiarisce che “c’è un’interlocuzione molto forte. La norma dovrà essere interpretata attraverso un intervento dell’Ars. La Regione è già al lavoro per chiarire il tutto”. Poi passa a rassicurare sindacati e lavoratori. “La società non è in fallimento perchè ha un capitale sociale di 35 milioni. Una volta chiarito il contenzioso con la Regione, se tutto va come deve andare, è chiaro che il capitale sociale tornerà a salire“.

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