Il Comune di Palermo lavora al futuro dell’azienda Amat per i prossimi tre anni. Inizia l’iter per definire il nuovo piano industriale della società Partecipata che si occupa della gestione del trasporto pubblico in città. Il documento interesserà il tirennio 2024-26 e conterrà al suo interno le principali strategie operative su cui la governance di via Roccazzo si dovrà muovere. A sponsorizzare l’avvio dei lavori sull’atto è stato l’assessore al Ramo Maurizio Carta. “Al lavoro per il rilancio di AMAT come l’azienda della mobilità sostenibile dei palermitani, più servizi, più efficienza, più sicurezza, più tecnologia, più risparmio“, ha commentato sul proprio profilo social l’esponente della Giunta Lagalla, immortalando il faldone con scritto “Piano Industriale 24-26”.

Sistema tram cuore centrale del futuro

Amat bozza piano industriale 24-26

Al momento, sull’atto regna il massimo riserbo. Ma è chiaro che alcuni elementi sono già stati resi noti dai precedenti atti d’indirizzo approvati da questa e dalla precedente Amministrazione Comunale. Cuore centrale del futuro piano industriale non può che essere il sistema tram di Palermo. Falange del trasporto pubblico sotto la competenza proprio degli uffici di Amat e che vedrà nei prossimi anni l’avvio di cantieri importanti in città. Due i pacchetti di opere previste. Il primo riguardo le future linee dalla A alla C. Costo complessivo dell’operazione intorno ai 400 milioni di euro. Appalto Aggiudicato alla società italo-spagnola Contrucciones y Auxiliar de Ferr, unica a presentare un’offerta per condurre le operazioni richieste.

Il primo lotto: linee A, B e C

La linea C sarà la prima ad essere conclusa, così come previsto dall’atto d’indirizzo approvato dalla Giunta Comunale nel mese di giugno 2023, e sarà un’estensione dell’attuale linea 3. Una sezione lunga circa otto chilometri che si muoverà lungo viale Regione Siciliana per raggiungere la stazione della metropolitana Palazzo Reale- Orleans. Al secondo posto c’è la linea B, che costituirà un ulteriore estensione dell’attuale linea 1. Prolungamento che unirà l’area della stazione Notarbartolo a via Duca della Verdura. Un piano nel quale rimane all’interno anche linea A, al netto della miriade di polemiche che si sono scatenate a proposito del passaggio della tratta su via Roma e via Libertà. Dubbi ancora non fugati e per i quali al momento si ipotizza un’integrazione della linea A con i bus ecologici.

Il secondo pacchetto di linee

Il secondo pacchetto di interventi riguarderà le linee dalla D alla G. Precedenza alla linea E, che interconnetterà l’area dello stadio alla borgata marinara di Mondello. La tratta, suddivisa in due porzioni E1 ed E2, servirà a collegare l’area dello stadio Renzo Barbera con la borgata marinara di Mondello, attraverso un interscambio da realizzare alla stazione Francia. Connessione tramviaria ritenuta chiave per ridurre l’afflusso di mezzi sul lungomare e per potenziare la pedonalizzazione di viale Regina Elena. Una linea che si svilupperà su un tracciato di oltre 20 chilometri ma il cui futuro dipenderà anche dalla forma mentis assunta dalla linea A.

Bozza di piano industriale: basterà a calmare le acque dei sindacati?

Oltre al tram, ci sarà chiaramente anche di più. Un documento che dovrebbe chiarire alcuni dei dubbi palesati nelle ultime settimane dai lavoratori di Amat. Fra questi, l’aumento dei mezzi in campo in città e l’aggiornamento degli stessi, integrandoli con alcuni aggiornamenti tecnologici. Da capire se questo basterà per far ritirare il secondo sciopero convocato dai sindacati per il prossimo 21 febbraio.