Sarà un lunedì nero per gli utenti del trasporto pubblico a Palermo. Gli appelli sono rimasti inascoltati. I sindacati di Amat hanno infatti confermato lo sciopero di quattro ore per protestare contro il mancato aumenti degli stipendi degli autisti e per la mancanza di novità rispetto al contratto di servizio da sottoscrivere fra la società Partecipata e il Comune di Palermo. La protesta sarà in vigore dalle 9 alle 13 e potrà prevedere riduzione delle corse e chiusura di alcune biglietterie. Inevitabili alcuni disagi, soprattutto per chi si muoverà dalla periferia verso il centro città.

Sciopero degli autisti Amat, le motivazioni dei sindacati

Una mobilitazione convocata congiuntamente dalla Fit Cisl, Filt Cgil, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl, Cobas e Orsa addirittura con un mese di anticipo. Ciò per darne la massima conoscibilità alla cittadinanza e per dare il tempo al Comune di rispondere alle domande poste dalle sigle dei lavoratori. Risposte che non sono arrivate. “Purtroppo – hanno scritto in una nota lo scorso 2 gennaio – all’ultima riunione del 24 Novembre scorso con l’azienda ed il socio unico il Comune di Palermo sia il Presidente dell’Amat, ma anche il Direttore Generale del Comune in rappresentanza del socio, non hanno accolto le richieste dei lavoratori in riferimento al rinnovo del contratto aziendale. Ma cosa ancora più grave non sono state prese in considerazione, né ponderate le richieste presentate dalle organizzazioni sindacali per conto dei lavoratori”.

Mancato aumento degli stipendi e carenze del servizio

Fra queste rientravano un aumento degli stipendi dei dipendenti, fermo da anni nonostante il caro-vita e l’attuale momento d’inflazione, la necessità di aumentare le corse giornaliere dei mezzi nonchè la sempiterna questione aperta dei bilanci aziendali. Fatto ribadito anche nella riunione tenuta lo scorso 24 novembre alla presenza del neo direttore generale Eugenio Ceglia, nel quale hanno segnalato un’incertezza sull’esito della questione. Elementi per i quali, in buona sostanza, “ai lavoratori non hanno lasciato alcuna chance per tutelare i propri diritti se non quella di dover ricorrere, nei termini di legge, ad incrociare le braccia in dispregio dei disservizi che subiranno i cittadini di Palermo”.

“Ad oggi non abbiamo più ricevuto alcuna inversione di tendenza da parte dell’azienda e pertanto i lavoratori non potranno che avviarsi col nuovo anno ad un 2024 carico di tensione concatenata a ripetute astensioni dal lavoro con le quali tuteleranno il loro diritto ai riconoscimenti contrattuali attualmente negati”, hanno concluso i sindacalisti. A tal proposito, i rappresentanti dei lavoratori hanno annunciato che eventuali mobilitazioni successive a quella dell’8 gennaio saranno di otto ore consecutive.

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