Il Comune di Palermo scrive la parola fine sul contenzioso con Amat. Dopo un ampio confronto avvenuto nella giornata di ieri, le parti hanno risolto le annose controvorsie dovute ai crediti vantati da ambo le parti. Accordo che è stato redatto compatibilmente con quanto previsto con il piano di riequilibrio e con la tenuta dei bilanci della società Partecipata. Fatto che sarà propedeutico alla redazione di un nuovo contratto di servizio e del futuro piano industriale.

L’accordo fra le parti

Secondo l’accordo sottoscritto fra le parti, Amat rinuncerà all’atto di diffida e messa in mora del Comune. Dal canto suo, l’Amministrazione rinuncerà ai crediti vantati in precedenza sull’imposta Tosap. L’azienda Partecipata dovrà comunque corrispondere quanto dovuto in termini di Tarsu/Tares/Tari ed Ici. Fatto su cui Amat si impegna, entro dieci giorni, a chiedere la definizione agevolata del debito o a fare ricorso alla norma “rottamazioni quater”. Intesa che prevederà inoltre che il Comune di Palermo cancelli i residui attivi dalle partite in corso di conciliazione dal conto di bilancio e dal fondo crediti di dubbia esigibilità. Gli uffici del Comune di Palermo si impegnano infine a definire un piano di pagamento dei crediti vantati da Amat fino al 30 dicembre 2021. Somme che dovranno essere riconosciute entro il 31 dicembre 2025.

Altro capitolo riguarda il fronte del contratto di servizio. Il Comune di Palermo, tramite i suoi uffici, si occuperà di redigere un nuovo documento programmatico entro il 31 marzo 2024. Un atto che prevederà in sè un corrispettivo non superiore a quello previsto dalla delibera del Consiglio Comunale del 30 dicembre 2020. A tal proposito, l’Amministrazione dovrà fornire ad Amat apposita direttiva per permettere di mettere in atto gli strumenti: per verificare l’efficacia delle misure adottate con il piano di risanamento; prevedere nel piano di risanamento la dismissione dei cosiddetti “servizi in perdita”; per redarre un nuovo piano industriale. Documento dal quale dipenderà la futura gestione dell’azienda.

Lagalla: “Accordo mette fine ad annosa vicenda”

Soddisfatto del risultato raggiunto il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. “Il contenzioso di oltre 100 milioni di euro rischiava, da un lato, di minare il piano di riequilibrio e dall’altro di portare al fallimento la società di trasporto pubblico. L’accordo conciliativo mette la parola fine a una vicenda che si trascinava da anni. Adesso aspettiamo il piano industriale per realizzare gli obiettivi strategici dell’amministrazione, coerenti con il percorso di assunzioni in azienda, già avviato nei mesi scorsi. Siamo fiduciosi che da questa operazione, per la quale ringrazio il lavoro del vicesindaco Carolina Varchi, dell’assessore alla Mobilità Maurizio Carta, nonché i dirigenti comunali interessati e l’esperto giuridico Lucio Geraci, possa partire una nuova fase per il rilancio dell’Amat”.

Mistretta: “Premesse per risanamento azienda”

Accordo accolto favorevolmente anche dal presidente di Amat Giuseppe Mistretta. “Questo atto risolve una vicenda spiacevole che ha riguardato un contenzioso tra l’Amat e il suo unico socio che è il Comune di Palermo. Dimostra la reale volontà di questa amministrazione comunale di instaurare per un nuovo, sinergico e costruttivo rapporto all’insegna della condivisione degli obiettivi con la partecipata e di porre le premesse per il risanamento dell’azienda e un consequenziale lavoro volto allo sviluppo di una mobilità urbana adeguata alla città”, spiega il presidente dell’Amat Giuseppe Mistretta.

 

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