Roberto Lagalla scioglie le riserve anche su Amat. Il primo cittadino, con determina sindacale 44 del 5 aprile 2023, ha provveduto a nominare il nuovo organigramma dell’azienda di via Roccazzo. Come da previsioni della vigilia, ad essere scelto per il ruolo di presidente è Giuseppe Mistretta, sostenuto dall’ala di Forza Italia facente capo al deputato regionale Edy Tamajo. Per il nuovo dirigente della Partecipata del Comune vi sarà il compito di sostituire l’uscente Michele Cimino e di proseguire in quel percorso di rilancio aziendale, al netto dei contenziosi attualmente in essere proprio con Palazzo delle Aquile, più volte richiamati dal ragioniere generale Bohuslav Basile.

Il nuovo CdA di Amat

Nomina che, di fatto, getta un importante pilastro nella chiusura del cerchio sullo spoil system avviato dal sindaco proprio ad inizio marzo. Rinnovamente degli organigrammi faticoso, sul quale il primo cittadino lavora addirittura da dicembre. Come sopra ricordato, nell’odierna Assemblea dei Soci dovrebbe esserci il via libera al nuovo volto della società Partecipata.

Ad essere scelto nel ruolo di presidente è Giuseppe Mistretta. Un profilo per il quale in passato si era ipotizzato un suo possibile approdo all’interno dei ranghi di Gesap. Qualcosa di nuovo, qualcosa di vecchio. Un po’ come ai matrimoni, il futuro CdA di Amat dovrebbe portarsi dietro qualche elemento del passato, come Alessandra Sinatra, dirigente di lungo corso della società. A completare il nuovo quadro dirigenziale sarà Rosario Mingoia, nome sostenuto dal sindaco Roberto Lagalla e con un passato nel mondo dei sindacati bancari.

Il Collegio dei Revisori

Ad affiancare il nuovo Consiglio d’Amministrazione, vi sarà di consueto il Collegio dei Revisori. Organo per il quale il sindaco Roberto Lagalla ha nominato Antonino Maraventano in qualità di presidente. Ad affiancarlo, nel ruolo di componenti effettivi, Maria Angela Sartorio e Antonino Li Volsi. Presenti, come componenti supplenti, Domenico Franzone e Caterina Ciraulo.

Manca all’appello solo Rap

Nomine che, di fatto, limitano il discorso Partecipate ormai alla sola partita aperta, ovvero quella di Rap. Dopo l’annuncio dei CdA di Gesap, AMG Energia, Sispi e Reset, rimane infatti da decidere soltanto il futuro dell’azienda di piazzetta Cairoli. Le dimissioni dell’amministratore unico Girolamo Caruso hanno imposto un’accelerata alle trattative fra le compagini del centrodestra. L’Assemblea dei Soci è convocata per il 14 aprile e, per allora, si dovrà trovare l’accordo. Sembra tutto fatto per l’attribuzione della futura presidenza a Giuseppe Todaro, personalità che ricopre un incarico di peso all’Osp. Un nome voluto dal primo cittadino ma sul quale si sono sollevate alcune critiche. Come quelle poste dall’ala del M5S che, con un’interrogazione scritta agli uffici presentata dal capogruppo Antonino Randazzo, ha chiesto chiarimenti in merito ad una presunta incompatibilità.

La partita è però aperta sui due consiglieri d’amministrazione. Uno di questi deve essere necessariamente una donna, così come impone la legge sulle quote rosa. Un nome che dovrà uscire da un confronto fra l’ala della Nuova DC e i ranghi di Forza Italia. I democristiani, dopo aver traghettato Giovanna Gaballo alla presidenza di Sispi, sostengono il nome di Edoardo Scarlata. Dall’altra parte, gli azzurri portano avanti il profilo di Massimiliano Crapa, ex consigliere di circoscrizione. Quest’ultimo, con ogni probabilità, sarà costretto a cedere il passo ad un volto femminile, indicato sempre in quota Forza Italia.

 

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