Nulla di fatto. Il vertice fra i sindacati Amat e i rappresentanti del Comune di Palermo presenti oggi a Palazzo Galletti si è rivelato un buco dell’acqua. Dopo una riunione di un paio d’ore tenuta nella sede istituzionale dell’Amministrazione Comunale, le sigle dei lavoratori della società di via Roccazzo hanno manifestato tutto il loro disappunto rispetto alla mancanza di risposte ricevute. “Non abbiamo ricevuto nessuna garanzia sulle nostre richieste, oltre al tema centrale del contratto di servizio, anche quelle sul passaggio a full time di chi ancora non lo è, l’istituzione del buono pasto, la revisione dell’indennità e super bonus, il riconoscimento ai lavoratori dell’adeguamento delle retribuzioni,divenute assolutamente insufficienti per affrontare il caro-vita”.

Riunione flop, pochi i passi in avanti

Una riunione arrivata al culmine del corteo partito da piazza Croci e culminato nella sede istituzionale del sindaco Roberto Lagalla. Primo cittadino che, a quanto si apprende da fonti sindacali, non era presente al confronto. A partecipare, oltre ai dirigenti di Amat, c’era il direttore generale del Comune Eugenio Ceglia. L’unica parziale apertura è arrivata soltanto sulla questione dei buoni pasto. Dopodichè, tutto rimane vincolato alla sorte del bilancio 2022, vero motivo del contendere della crisi attualmente in essere in casa Amat e che preoccupa gli uffici.

Vertenza Amat, prossimi step ad inizio marzo

Tutto verrà rinviato quindi agli inizi di marzo, quando è previsto un vertice a cui dovrebbe presenziare il nuovo assessore al Bilancio Brigida Alaimo. A poche ore dal suo insediamento, l’esponente di Fratelli d’Italia avrà già diverse gatte da pelare. Oltre ad Amat e alla difficile contrattazione in casa Rap, il fronte di crisi delle società Partecipate si è arricchito di un nuovo capitolo, quello relativo a Sispi.  Difficoltà a rinnovare i contratti di servizio che risentono inevitabilmente anche dai vincoli imposti dal piano di riequilibrio. Limiti messi in evidenza a fine gennaio dal Capo Area del Controllo Analogo Roberto Pulizzi. Fra questi rientra l’impossibilità di aumentare i corrispettivi destinati alle società Partecipate, nonchè un taglio del 5% sul costo complessivo dei vari istituti di salario accessorio rispetto a quanto previsto dal bilancio 2021.

I sindacati valutano nuove mobilitazioni

Fatto per il quale, in casa Amat, si pensa già alle prossime mosse. Lo sciopero odierno, così come avvenuto nella mobilitazione precedente dell’8 gennaio, ha ricevuto un’adesione del 100%. Sono 174 le vetture rientrate in rimessa, a cui si aggiungono i 14 mezzi del sistema tram. Uno stop globale durato per otto ore (dalle 9 alle 17) e che potrebbe non essere l’ultimo. Già nei prossimi giorni potrebbero essere convocate ulteriori mobilitazioni. “Comune e Azienda si rivedranno il primo marzo – hanno commentato i sindacati -. Intanto proclameremo presto una terza giornata di sciopero stavolta di 24 ore”.

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