• Interessamento di Amazon per Termini Imerese
  • Il comune palermitano chiede conferma al presidente della regione
  • In ballo diverse ipotesi per l’ex Fiat ma ancora tutto tace

Da settimane continuano a rimbalzare notizie sui media relativamente a un possibile interesse di Amazon per il sito industriale di Termini Imerese. Notizia che, se confermata, potrebbe determinare una svolta nella vertenza che, purtroppo, si porta avanti stancamente dal 2011.

Chiesta conferma a Musumeci

Da troppo tempo i circa 900 lavoratori ex Fiat e dell’indotto diretto e indiretto sono stati cacciati in un tunnel e, a oggi, non intravedono una soluzione degna di questo nome. Da qui la scelta del Consiglio comunale di sottoscrivere, bipartisan, un vero e proprio appello al Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci affinché si proceda a una verifica concreta della disponibilità reale del colosso americano a investire a Termini Imerese. L’appello è stato firmato da tutti i consiglieri comunali e dal Presidente del Consiglio comunale, Francesco Caratozzolo

L’ipotesi Amazon per l’ex Fiat di Termini Imerese

Le voci si rincorrono da settimane ed è stato il Manifesto a confermarlo: Amazon, il colosso di Seattle fondato da Jeff Bezos, sarebbe interessato a insediarsi nell’area industriale di Termini Imerese. Un noto imprenditore siciliano il cui identikit porta a un cerchio ristretto d’ipotesi, avrebbe riferito al governo della Regione l’interesse da parte di alcune aziende a investire nell’area dello stabilimento, ma a condizione che le istituzioni risolvano le questioni aperte con gli operai.

Contatti tra Amazon e Invitalia

Secondo quanto riporta il manifesto, alcuni emissari del gruppo di Bezos avrebbero preso contatti con Invitalia e ci sarebbero stati colloqui; non è chiaro se l’area presa in considerazione sia proprio quella dove si trova lo stabilimento (tre capannoni), sicuramente per caratteristiche rientra nel profilo identificato dall’azienda americana, che cerca una zona collegata a un porto e alla rete autostradale per agevolare le operazioni di trasporto delle merci.

Certo è che in questa vertenza finora quello che è stato messo in campo si è rivelato un flop, compresa l’istituzione di Termini Imerese come area di crisi complessa: perché se è vero che questo è servito per garantire gli ammortizzatori agli operai dell’indotto è altrettanto vero che non è servita ad agevolare alcuna soluzione di tipo industriale.

C’è anche il Consorzio Smart City Group

Le voci sull’interessamento di Amazon hanno però spinto il Consorzio Smart City Group confermando la volontà d’investire a Termini Imerese . Il gruppo  l’anno scorso si è candidato a investire per riconvertire e reindustrializzare il sito industriale di Termini Imerese nel palermitano che fu prima di Fiat e recentemente di Blutec. I vertici del Consorzio hanno chiesto un incontro urgente al nuovo ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e hanno anche scritto ai sindacati. Smart City Group è il consorzio volontario , riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente, costituito tra le reti d’imprese che offrono servizi ai Comuni Italiani per facilitare la trasformazione dei centri urbani in Smart cities.