“La forza e la tenacia con cui Felicia Bartolotta Impastato ha testimoniato – fra le prime donne in Sicilia – il suo “no” alla mafia è stata una scelta che rimane da esempio e che va sempre ricordata. L’anniversario della sua scomparsa (2004) assume quest’anno un significato particolare: il casolare dove è stato rinvenuto il corpo straziato del figlio Peppino è ormai patrimonio della Regione Siciliana, che lo ha voluto sottrarre alla completa distruzione. Il 15 dicembre avrà luogo la nostra formale presa in possesso del fabbricato. È stata una procedura di esproprio lunga e complicata ma alla fine siamo riusciti a non cancellarne il valore simbolico che rappresenta nella lotta allo strapotere mafioso. Sulla destinazione, saranno il Comune di Cinisi e la Città Metropolitana di Palermo a decidere”.

Lo dichiara il presidente della Regione, Nello Musumeci, nell’anniversario della scomparsa di Felicia Bartolotta, madre del giornalista e militante della Sinistra Peppino Impastato.

Si legge in una nota di Casa Memoria Impastato: “Felicia ancora oggi ci insegna a non abbatterci ed a reagire durante i momenti di grande difficoltà, come lei fece, malgrado l’immenso dolore, dopo l’omicidio mafioso del figlio Peppino.
E’ stata una grande donna e madre, la cui sensibilità, coerenza, impegno, umanità, accoglienza e spirito comunitario traspirano dalle mura di Casa Memoria che lei ha saputo trasformare da abitazione familiare, in “luogo di pellegrinaggio” dove arriva la migliore società civile; “altare laico”, come ha scritto Umberto Santino ed avamposto contro mafia e potere. Felicia è partigiana della lotta alla mafia, ha scelto di non sottostare alle regole della società mafiosa e patriarcale, ha lottato per la verità e per dare giustizia al figlio ucciso per aver combattuto contro mafia e oppressione. Felicia ha avuto il coraggio della memoria e dell’impegno. E’ diventata la mamma di tantissimi giovani che negli anni ha incontrato, rivedendo nei loro occhi, gli occhi del figlio, con loro si è fatta portatrice di un messaggio di cultura e impegno, rivolgendosi con queste parole: “la mafia si sconfigge con i libri e non con le armi”. Noi continuiamo a ricordarla anche in questo periodo di grandi incertezze e sofferenze, in cui il suo esempio ci dà la forza di continuare”.