Un appello  a tutti i parlamentari nazionali eletti in Sicilia per sollecitare la trattazione presso le Commissioni “Affari Costituzionali” di Camera e Senato della Proposta di legge Costituzionale d’iniziativa dell’Assemblea Regionale Siciliana recante “Inserimento nello Statuto speciale della Regione Siciliana del nuovo articolo 38-bis in materia di riconoscimento degli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità”.

La proposta, che era stata predisposta dall’Unione dei Siciliani e dal Vicepresidente della Regione Gaetano Armao, è stata approvata all’unanimità dall’ARS il 19 febbraio 2020 divenendo una ‘legge voto’. L’inserimento nello Statuto siciliano (che ha valenza costituzionale) di un articolo che riconoscesse gli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità determinerebbe l’obbligo di tenerne conto, anche a fini compensativi, in ogni procedimento legislativo e di governo.
Adesso il Movimento scrive una lettera aperta per evitare che l’argomento resti lettera morta e decada con la legislatura.  “Il Disegno di legge voto, che aveva come prima firmataria l’on. Eleonora Lo Curto, è stato predisposto dall’Unione dei Siciliani e dal Vicepresidente della Regione Gaetano Armao, ed è stato depositato presso la Camera dei Deputati (Atto Camera n. 2445) e presso il Senato della Repubblica (Atto Senato n. 1792) divenendo così “Proposta di legge Costituzionale d’iniziativa dell’Assemblea Regionale Siciliana” ricorda Sicilia Nazione.

“Il testo è stato già assegnato alle Commissioni Affari Costituzionali rispettivamente della Camera e del Senato e si attende l’avvio della discussione. Sono a voi ben noti gli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità che pesa su tutti gli aspetti della vita quotidiana ed ancor più oggi a seguito della pandemia e dei suoi drammatici effetti economici”.

“Aprire un’impresa, produrre merci, trasportarle, viaggiare, utilizzare l’energia elettrica o il gas, acquistare beni di consumo, in Sicilia ha un costo e una difficoltà superiori a quella che si ha in qualsiasi altra regione d’Italia” ad eccezione soltanto della Sardegna che condivide con noi il medesimo problema – si legge nella lettera aperta – La Sicilia, dopo la Brexit, è la più grande isola dell’Unione Europea e le questioni legate all’insularità, come la continuità territoriale, il mancato sviluppo e il forte deficit infrastrutturale, vanno poste a tutti livelli, in un Paese come l’Italia, divenuto il primo Stato per popolazione insulare della UE”.

“Con l’inserimento nello Statuto della Regione Siciliana di un nuovo articolo che riconosca gli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità e garantisca gli interventi compensativi conseguenti per assicurare pienamente i diritti di cittadinanza ai siciliani e alle siciliane, il tema acquisterebbe dignità costituzionale e dovrebbe essere considerato in ogni procedimento legislativo e di governo”.

Alla fine la lettera si trasforma in un vero e proprio appello politico “Chiediamo quindi il Vostro sostegno presso le Commissioni “Affari Costituzionali” di Camera e Senato, affinché la discussione sul testo abbia inizio nel più breve tempo possibile e possa arrivare all’approvazione dell’Aula con la massima rapidità”.

Un risultato che potrebbe giustificare, se ottenuto, una intera legislatura per il mondo sicilianista ma che non è solo un principio o un orpello politico senza senso. Il riconoscimento darebbe forza a tutte le richieste per le compensazioni a partire dal grande tema oggi in discussione del caro voli, della fuga delle compagnie aeree, del ritardo nelle aperture degli aeroporti siciliani e così’ via