“Servivano non soltanto i rimproveri e la richiesta di risarcimento danni, ma anche la sfida delle mie dimissioni per convincere Anas e Governo nazionale a mettere una pezza sulla vergogna nazionale del viadotto Imera. Una vergogna che si vorrebbe trasformare in trionfo! In questi tre mesi, grazie alla mia sfida, è stata data un’accelerazione sino al punto di forzare su alcune norme, come ben comprendono gli addetti ai lavori, e ci auguriamo senza conseguenze negative. Bene, comunque, che l’opera si concluda come da noi auspicato. Purtroppo rimane la sola, nel desolante contesto in cui si trova l’intera autostrada Palermo-Catania, dilaniata da ben 42 cantieri sonnecchianti e 20 interruzioni abbandonate a loro stesse. Questa è la realtà sotto gli occhi di tutti: Governo e Anas brindano al calvario dell’A19”.

L’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, risponde così alla richiesta di dimissioni e alle prese di posizione di esponenti M5s riguardo il cantiere del viadotto Imera, sull’A19 Palermo-Catania.

Sui tempi di consegna del viadotto si è consumata, nei mesi scorsi, una vera e propria sfida con la Regione che denunciava i ritardi di Anas e l’azienda delle strade che sottolineava come questi fossero dovuti, dopo i primi rinvii, alla contingenza dello stop imposto dall’emergenza covid19. Mentre forze politiche come Sicilia Nazione avevano avviato un conteggio dei ritardi l’assessore forzista Marco Falcone aveva lanciato una scommessa offrendo le proprie dimissioni nel caso in cui si fosse veramente risuciti a rispettare i tempi.

“Governo nazionale e Anas – prosegue Falcone – si stanno precipitando a completare meno di 300 metri di viadotto, fra grancasse e dirette sui social, dopo cinque anni di nulla. Finora, infatti, nei cantieri abbandonati da Anas e da Roma c’è stato solo il Governo Musumeci, a lavoro sulle soluzioni per scongiurare nuove incompiute. Dalla paralisi delle statali Palermo-Agrigento ed Agrigento-Caltanissetta o del viadotto Villano, le opere Anas in Sicilia sono una Via Crucis e, forse, servirebbe una dimissione al mese per dare finalmente una svolta a questi cantieri. Per quanto ci riguarda, stiano tranquilli i grillini: noi gli impegni li manteniamo, e infatti – conclude l’assessore alle Infrastrutture – anche da semplice deputato continuerò a lavorare per contrastare il malgoverno nazionale, a lavorare per ridare alla Sicilia dignità infrastrutturale, recuperando anni di abbandono e trascuratezza”.

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