I progetti di sviluppo delle Aree interne si faranno e non verrà tolto un euro ai Comuni interessati e ai progetti inclusi nella Strategia nazionale per le Aree interne (Snai) della Sicilia: a confermarlo è l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone.

“Non un solo euro sarà tolto ai Comuni”

“Vogliamo rasserenare i sindaci a proposito del paventato definanziamento dei progetti di sviluppo delle Aree interne. Non un solo euro sarà tolto ai Comuni dei cinque ambiti territoriali destinatari di stanziamento strutturali su cui, tuttavia, registriamo qualche lungaggine circa l’effettivo avvio dei cantieri e degli investimenti previsti nei diversi settori”. dice l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone, a proposito dei progetti inclusi nella Strategia nazionale per le Aree interne (Snai) della Sicilia: Terre Sicane, Calatino, Nebrodi, Madonie e Simeto-Etna.

La nota dei sindaci e la risposta di Falcone

Negli scorsi giorni, i sindaci delle aree interne avevano firmato una nota e chiedo un incontro con le istituzioni regionali per discutere il temuto de-finanziamento. “Come già anticipato a diversi amministrator i- aggiunge Falcine -, dopo l’atto ricognitivo dei giorni scorsi già nelle prossima seduta di Giunta confermeremo le dovute risorse per i piano Snai, nell’ottica di sostenere sviluppo e rigenerazione di territori già penalizzati per posizione geografica e aspetti socio-economici”.

“Il Governo perde oltre 7 milioni per i comuni montani”

“Il governo regionale non presenta la richiesta e la Sicilia perde i fondi per la montagna: questo è il primo ‘regalo’ del presidente Schifani all’isola”. Lo denunciano Valentina Chinnici e Fabio Venezia parlamentari regionali del Partito Democratico che sull’argomento hanno presentato un’interrogazione all’Ars.

La Regione si lascia sfuggire oltre 7 milioni

“La ripartizione delle somme previste dal Fondo per la Montagna, istituito con la legge di Bilancio 2021, – spiegano i parlamentari – assegnava alla Sicilia 7.223.047 euro per azioni di tutela, promozione e valorizzazione delle risorse ambientali dei territori montani e per contrastare lo spopolamento dei piccoli comuni; ciascuna regione avrebbe dovuto trasmettere la richiesta di finanziamento entro il termine di 90 giorni dalla pubblicazione del decreto, ovvero entro il 2 novembre 2022, quando il presidente Schifani era già insediato e accorpava tutte le deleghe assessoriali”.

Persa opportunità per i comuni montani

“Solo Sicilia e Basilicata restano fuori dalla ripartizione dei fondi a disposizione perdendo una concreta opportunità per i comuni montani che necessitano di azioni concrete e fondi aggiuntivi per contrastare lo spopolamento e l’impoverimento del tessuto produttivo. Il governo spieghi il perché della mancata presentazione della domanda per ottenere i fondi – concludono i parlamentari PD nell’interrogazione – e rimedi con risorse aggiuntive per andare incontro alle esigenze dei comuni montani”.