Per la sparatoria allo Zen di Palermo di due anni fa arrestato un giovane per tentato omicidio. La polizia di Stato ha fatto scattare le manette ai polsi di Mirko Lo Iacono, 26 anni. Il giovane avrebbe preso parte alla sparatoria nel popolare quartiere allo Zen, avvenuta nel marzo 2021. Secondo le indagini condotte dai poliziotti, Lo Iacono avrebbe avuto un ruolo nel conflitto a fuoco per il controllo del territorio. A lui gli investigatori sono arrivati dall’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza. Tutto nato per degli screzi e delle “voci di popolo” che avrebbero potuto farci scappare il morto.
Il racconto della faida
Alle indagini hanno partecipato anche i carabinieri che hanno sviluppato quindi l’inchiesta in coordinamento con la polizia. Era stata una donna a raccontare della faida scoppiata da qualche tempo fra due famiglie, quella dei Maranzano e dei Colombo. Già tra i Maranzano e i Colombo c’erano stati dissapori e contrasti. Tutto sarebbe nato, secondo la donna, da una spallata data scherzosamente da uno dei Colombo a un commerciante dello Zen, all’uscita del bar Cheri.
Vecchi screzi alla base della sparatoria
Una scena a cui avrebbero assistito i Maranzano, i quali andarono a “redarguire” Antonino Colombo. Dietro all’episodio, però, vi sarebbe un astio profondo e risalente nel tempo, secondo l’accusa. I Maranzano, infatti, si sarebbero risentiti per alcune voci secondo le quali i Colombo avrebbero voluto che andassero via dallo Zen, a causa della loro arroganza. Gli indagati avrebbero a quel punto deciso di cacciare loro dal quartiere i loro nemici.
Le prime condanne nel luglio scorso
Lo scorso luglio il gup Annalisa Tesoriere ha condannato cinque imputati che tentarono di uccidere Giuseppe, Antonino e Fabrizio Colombo, padre e i figli. Letterio Maranzano condannato a 12 anni, 5 mesi e 10 giorni di reclusione. Dieci anni a Pietro Maranzano, Vincenzo Maranzano e Nicolò Cefali, Giovanni Cefali 11 anni e 4 mesi.
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