Depositata questa mattina dai gruppi parlamentari all’Ars di Sud chiama Nord e Sicilia Vera la simbolica mozione di sfiducia all’assessore regionale alla Sanità Giovanna Volo. “L’assessore Giovanna Volo ha dimostrato di non essere all’altezza del compito assegnatole” attaccano i parlamentari che fanno riferimento al loro leader Cateno de Luca. “Sin dall’insediamento della dottoressa Volo – aggiungono i deputati – sono emerse numerose criticità nell’ambito della gestione del servizio sanitario regionale di specifica competenza dell’assessorato regionale della Salute. Purtroppo hanno visto l’attuale assessore della Salute non all’altezza del compito assegnatole. Considerata sia la scarsa incisività dell’azione amministrativa posta in essere. Ma anche la pressoché totale inazione riguardo a specifiche emergenze in ambito sanitario che hanno in questi mesi riempito le pagine della cronaca giornalistica”.

“Unica via d’uscita”

Secondo i parlamentari la sfiducia nei confronti dell’assessore Volo sembra l’unica via d’uscita ad una gestione. “Fa acqua da tutte le parti – proseguono -. Paradigma di tutti questi mesi è il comportamento ‘schizofrenico’ avuto con riguardo alla delicata questione del rinnovo della convenzione in scadenza tra l’Irccs Bambin Gesù di Roma e l’ospedale San Vincenzo di Taormina. Un rinnovo fondamentale per poter dare continuità all’eccellente lavoro svolto dal centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo di Taormina avente sede presso l’ospedale taorminese”.

Le contraddizioni

Dopo aver ascoltato la VI commissione legislativa permanente dell’Assemblea regionale Siciliana nel corso della seduta del 10 gennaio scorso, ha detto che è “interesse del governo a garantire il funzionamento del centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo di Taormina anche mediante la sottoscrizione di una nuova convenzione con un ente esterno. A tal fine, si dichiara disponibile a porre in essere una selezione pubblica per la scelta del contraente cui l’Irccs Bambin Gesù ben potrà partecipare”. Ma “ha poco dopo contraddetto se stessa comunicando con una nota inviata a fine aprile scorso al commissario straordinario dell’Asp di Messina che ‘a far data dal 31 luglio cesseranno gli effetti contrattuali relativi alla collaborazione in ambito pediatrico in atto esistenti tra l’Asp di Messina e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma”. Comunicando contestualmente l’attivazione, dall’1 luglio 2023,  del reparto di cardiologico pediatrico presso l’Arnas Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo, in collaborazione con la Fondazione del Gruppo San Donato di Milano.

Un polo di eccellenza

I deputati dei due gruppi parlamentari ricordano che il centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo di Taormina ha rappresentato e tuttora rappresenta un polo di eccellenza. Questo per quanto riguarda la cardiochirurgia pediatrica, punto di riferimento interregionale per i piccoli pazienti bisognosi di cure cardiologiche. “La sua chiusura – affermano io deputati – riporterà all’ordine del giorno il fenomeno del turismo sanitario. Visto che costringerà le famiglie siciliane e calabresi a spostarsi verso le strutture ospedaliere presenti nei grandi centri del nord e centro Italia. Anche in considerazione del fatto che l’istituendo reparto cardiologico pediatrico dell’Arnas non potrà entrate a pieno regime prima di svariati mesi, se non addirittura tra qualche anno”.

“Una gestione approssimativa”

I parlamentari attaccano e aggiungono che tale vicenda rivela una “gestione approssimativa, priva di programmazione nonché di una visione del futuro del Servizio Sanitario Regionale. Che possa essere servizio a beneficio della salute di tutti i siciliani e scevro da qualsiasi interesse particolare”. I deputati tornano a denunciare il fatto che per ben tre volte nello spazio di pochissimi mesi l’assessore non si è presentata in aula. “Dimostrando verosimilmente – aggiungono – poco rispetto nei confronti delle prerogative parlamentari. E quando è stata presente in aula era completamente impreparata riguardo agli atti ispettivi iscritti all’ordine del giorno della seduta. Costringendo la presidenza dell’Assemblea, con non poco imbarazzo, a rinviarne la trattazione. Appare non rinviabile la richiesta di sfiducia nei suoi confronti”.

Articoli correlati