Dopo la proclamazione dello stato di agitazione la settimana scorsa, il personale della Asp di Palermo avvia le prime iniziative di mobilitazione. Tra i problemi al centro delle proteste anche a delle anomalie riscontrate nalla retribuzione dei dipendenti. Ne danno notizia le segreterie di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl di Palermo. Venerdì alle 11,30 si terrà un’assemblea/sit-in presso l’ospedale Civico di Partinico, per evitare la chiusura del reparto di diagnosi e cura di Psichiatria. Uguale iniziativa si terrà martedì alle 11,30 presso l’ospedale Ingrassia, sui tanti problemi che affliggono il nosocomio, a partire dalle criticità registrate nell’assistenza infermieristica nei reparti di medicina, pronto soccorso, geriatria e non solo.
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl constatano che l’ultima nota ricevuta dall’azienda il 7 febbraio, così come le precedenti, non forniscono alcuna soluzione ai tanti gravi problemi ripetutamente elencati nei documenti sindacali inviati in questi mesi.
“Ancora una volta il metodo scelto dalla Direzione Aziendale, incentrato sulla semplice e formale corrispondenza volta, per di più, a confutare le questioni poste dal sindacato, non è in grado di affrontare e risolvere i problemi presenti in tutte le strutture aziendali – scrivono Mario Scialabba, responsabile comparto per la Fp Cgil, Gaetano Mazzola per la Cisl Fp e Giuseppe Amato per la Uil Fpl – Tale metodo contrasta con i contratti collettivi di lavoro che puntano alla costruzione di corrette relazioni sindacali e contemplano la necessità di una tempestiva informazione, di momenti di concertazione e di appositi incontri di contrattazione per affrontare e risolvere le problematiche presenti nei luoghi di lavoro”.
Il 7 febbraio, alla vigilia dell’assemblea del personale che si è svolta l’8 febbraio, è arrivata anche la convocazione sollecitata, ma solo per il 23 febbraio, e con tempi limitati, dalle 15 alle 17.30, essendo stato convocato per le 17.30 il tavolo della dirigenza SPTA e Medica. “Uno spazio assolutamente insufficiente persino per rappresentare le tante questioni iscritte all’ordine del giorno – sostengono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – Un segno più che evidente che non si vuole un confronto vero e di sostanza. L’unico dato certo, a oggi, è che codesta Direzione non ha dato alcuna risposta risolutiva ai problemi più volte posti e al contempo non si accorge del peggioramento dell’assistenza sanitaria”.
I servizi e le condizioni di lavoro, hanno denunciato i sindacati nel corso dell’assemblea di mercoledì scorso, continuano a peggiorare: la situazione è insostenibile, l’Azienda va verso il collasso.
I lavoratori hanno rafforzato con i loro interventi queste preoccupazioni e deciso la strada della mobilitazione che, oltre alla proclamazione dello stato di agitazione, “si sostanzierà con ulteriori e più incisive forme di lotta, compreso lo sciopero, ove non arrivino risposte risolutive da parte dell’Azienda e continui questa situazione di completo stallo, penalizzante sia per gli operatori sia per gli utenti”.
Le organizzazioni sindacali verificheranno la reale volontà della Direzione aziendale sia rispetto a questi temi sia sulle problematiche al centro dell’incontro del 23 febbraio e precisano fin d’ora “che continueranno a esercitare il proprio ruolo, con determinazione e autonomia, al fine di assicurare ai cittadini un’assistenza appropriata e agli operatori condizioni di lavoro dignitose”.
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