- Sciopero contro introduzione nuove norme Ivass
- Le contestazioni
- Pirazzoli, presidente provinciale SNA “Rifiutato il dialogo”
Le agenzie sono rimaste chiuse oggi per lo sciopero degli assicuratori contro l’introduzione delle nuove norme Ivass come il Regolamento Ivass 45 e il Provvedimento Ivass n.97, entrati in vigore il 1° aprile scorso.
Norme nuove accentuano difficoltà burocratiche
Tali norme sono ritenute fonte di ulteriore burocrazia che rende soltanto più difficile la comunicazione con il cliente. La manifestazione è stata organizzata dal sindacato nazionale agenti di assicurazione, con l’appoggio dei gruppi aziendali agenti della maggior parte delle compagnie di assicurazione che lavorano in Italia.
Le contestazioni
Gli assicuratori contestano “l’attacco portato dall’Istituto di Vigilanza (Ivass) al libero esercizio dell’attività agenziale e al pieno dispiegarsi della concorrenza nel mercato assicurativo italiano”, così il presidente nazionale Claudio Demozzi.
Pirazzoli, “Rifiutato dialogo”
“Abbiamo esposto all’Ivass – ha aggiunto il presidente provinciale di SNA Emanuele Pirazzoli – con estrema chiarezza la posizione dello Sna, sui temi dell’ineludibile semplificazione burocratica e del principio di proporzionalità che dovrebbero ispirare l’introduzione di qualunque norma riguardante la sottoscrizione dei contratti assicurativi. L’Istituto di Vigilanza si è però chiuso a riccio, rifiutando persino di rinviare l’entrata in vigore delle nuove regole fino al pronunciamento del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio sul nostro ricorso”.
Argomento di forte contrasto la decisione ingiustificata dell’istituto di Vigilanza di imporre agli agenti l’obbligo di comunicazione alle rispettive mandanti degli eventuali rapporti di collaborazione intrattenuti con altri intermediari iscritti al Rui.
“Questa scelta – ha detto ancora il presidente Pirazzoli – è palesemente ininfluente per gli assicurati, si rivela restrittiva della libertà professionale e imprenditoriale degli agenti che subiranno dalle imprese pesanti condizionamenti e nel contempo limitativa della concorrenza. Tutto ciò a danno dei consumatori che non troveranno più nella loro agenzia di fiducia la vasta gamma di alternative commerciali oggi offerte grazie proprio alle collaborazioni tra Intermediari di diverse compagnie”.
“L’atteggiamento dell’Ivass – è stato detto durante la recente riunione del comitato dei presidenti di gruppo aderenti allo Sna, dedicata proprio alle iniziative da intraprendere a tutela della categoria – sembra ispirato a un’ingiustificata persecuzione verso una professione, quella dell’agente, che lo stesso Governo ha inserito tra i servizi essenziali di pubblica utilità”.
E in effetti gli agenti e le loro sotto reti sono rimasti accanto ai propri clienti anche nei momenti più drammatici della pandemia, garantendo la fornitura del servizio capillare di prossimità di cui i cittadini hanno bisogno quotidianamente nella loro vita privata e lavorativa.
“Gli Agenti di assicurazione – ha concluso Pirazzoli – sono al servizio del Paese nella loro funzione sociale e lo sforzo di prevenzione messo in atto dall’Ivass andrebbe rivolto verso talune reti di intermediari non professionali e verso modalità di raccolta assicurativa che si prestano troppo facilmente alla truffa come ad esempio la vendita on line. Non certo verso le agenzie dove gli assicurati ricevono, da due secoli, un servizio di consulenza e assistenza di elevato spessore professionale improntato al massimo dell’onestà e del rigore”.
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