Sciopero dei lavoratori della grande distribuzione in Sicilia per le prossime festività del 25 aprile e primo a maggio. A proclamarlo Monia Caiolo della Filcam Cgil, Mimma Calabrò della Fisascat Cisl e Marianna Flauto della Uiltucs Uil che hanno dato seguito a quando dichiarato martedì quando avevano interpellato il presidente della Regione Nello Musumeci ed il presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando.

Si legge nella nota: “Avevano scritto una nota indirizzata al presidente della Regione Nello Musumeci e al presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando nella quale aveva richiesto, anche in considerazione dell’istituzione della zona rossa per numerosi comuni siciliani, l’immediato intervento per disporre la chiusura delle attività commerciali per le prossime festività del 25 Aprile e 1 Maggio”.

La nota continua ponendo l’accento sulla mancanza di risposte degli interlocutori: “Eppure, nonostante il clima di incertezza e timore che la Sicilia sta vivendo proprio in queste ultime settimane, ancora una volta nulla è stato disposto in merito a quanto richiesto dalle scriventi che, pertanto, proclamano lo sciopero, per l’intero turno di lavoro, per i giorni del 25 aprile e 1 maggio, delle lavoratrici e dei lavoratori della grande distribuzione organizzata siciliana. Soprattutto nelle zone rosse, supermercati e ipermercati continueranno a rimanere luoghi di assembramento, in particolare domenica e festivi, vanificando i benefici che dovrebbero derivare dalle restrizioni in atto”.

Le altre richieste fatte

Le sigle sindacali avevano fatto ulteriori richieste: “chiudere per l’intera giornata di domenica e festivi i negozi” e “anticipare l’orario di chiusura dal lunedì al sabato, per tutti gli esercizi commerciali, per una maggiore tutela della salute e sicurezza delle lavoratrici, dei lavoratori e di tutta la collettività”. E continuavano: “Tali misure avrebbero il merito di non vanificare tutti gli sforzi sin qui fatti nel tentativo di contenere il rischio di diffusione del virus Covid-19. Inoltre aiuterebbe ad allentare i carichi di lavoro e lo stress accumulato dalle migliaia di lavoratrici e lavoratori del settore della distribuzione organizzata, che durante il lockdown hanno garantito un servizio definito essenziale, nonostante fossero continuamente esposti al rischio contagio, con il timore, adesso, di rivivere nuovamente quel periodo e di mettere a repentaglio, quindi, non solo la loro stessa salute, ma anche quella dei propri familiari”.

Le motivazioni delle proposte

Per i sindacati la chiusura sarebbe utile anche ad “evitare la deregulation dei mesi scorsi, in cui si sono alternate differenti ordinanze regionali e comunali. Inoltre, l’anticipazione dell’orario di chiusura sarebbe una misura di sicurezza anche contro eventuali aggressioni esterne da parte di malintenzionati, tenuto conto che già dal tardo pomeriggio le città si svuotano e il commercio è un settore a prevalente presenza femminile”.