- Sindacati contro Miccichè sulla burocrazia
- Il Cobas/Codir parla diattacco gratuito ai dipendenti regionali
- La sigla chiede realizzazione di una riqualificazione del Personale
Nuovo scontro tra i dipendenti regionali e le istituzioni. Ai sindacati non è andato giù il botta e risposta tra il presidente dell’ARS Miccichè e il dirigente generale del Dipartimento Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.
Le parole che non piacciono ai sindacati
“Si scrive “improtocollabilità”, si legge “sfida” alla burocrazia. Obiettivo: smaltire le migliaia di pratiche polverose rinchiuse nei cassetti delle soprintendenze ai beni culturali della Sicilia, evitare l’accumulo delle istanze e applicare davvero la norma del “silenzio-assenso”, che insolenti burocrati calpestano spesso ad arte”. Così inizia una notizia uscita sull’Agenzia Ansa Sicilia del 27 febbraio. E poi “È un mio pallino, esco pazzo – dice il presidente dell’ARS – Denuncio questo intollerabile sistema da tanti anni, eppure nulla cambia: le pratiche insabbiate nella soprintendenza di Palermo sono sempre lì, suggerendo al Dirigente Generale del Dipartimento Beni Culturali e dell’Identità Siciliana l’idea della ‘improtocollabilità della pratica e invitando lo stesso a emanare una circolare ad hoc, al quale invito parrebbe che il medesimo Dirigente Generale abbia risposto che “il giorno dopo si ritroverebbe col personale che si mette in ferie”.
“Scarico di responsabilità”
“Osservando con la dovuta attenzione questo scambio di opinioni tra il presidente dell’ARS e il dirigente generale del Dipartimento Beni Culturali e dell’Identità Siciliana non si può non dedurne che i problemi in Sicilia non si vogliono realmente risolvere e che il gioco è sempre lo stesso, ovvero si scarica la responsabilità sempre sull’anello più debole che sono i lavoratori regionali, che, secondo il presidente dell’ARS, oltre a essere insolenti, sarebbero anche rei di “insabbiare” le pratiche”. A dichiararlo è Michele D’Amico Responsabile delle politiche dei beni culturali del Cobas/Codir.
Attacco gratuito al personale
Per il sindacato si tratta di un “attacco gratuito al personale regionale” da parte di chi dovrebbe occuparsi di risolvere il problema della burocrazia siciliana. “Allo stesso tempo – aggiunge il sindacalista – stupiscono le dichiarazioni del Dirigente Generale del Dipartimento Beni Culturali e dell’Identità Siciliana che, anziché citare proprio una legge del parlamento regionale (7/2019) sull’avvio e sulla conclusione del procedimento amministrativo e tirare fuori il lavoro che annualmente i suoi uffici svolgono proprio in virtù dell’applicazione della norma citata, in maniera sbrigativa se ne esce con una dichiarazione che denigra il proprio personale che avrebbe dovuto e potuto risparmiarsi”.
Le proposte
La sigla sindacale chiede la realizzazione di una riqualificazione del Personale attualmente esistente per adeguarlo ai cambiamenti che la pubblica amministrazione ha subito nell’ultimo decennio. Chiede anche di colmare un’atavica carenza di personale specializzato. “Altro che “improtocollabilità” delle pratiche, – conclude il Responsabile delle politiche dei beni culturali del Cobas/Codir Michele D’Amico – da qui a breve in gioco ci sarà la sussistenza dell’amministrazione regionale e la stessa Autonomia Speciale”.
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