Sono scesi per l’ennesima volta in piazza, stamane, gli assistenti igienico-personali degli studenti disabili siciliani.

Una rappresentanza di lavoratori, che sono quasi 2mila in tutta la Sicilia, si è riunita davanti la sede dell’assessorato alla Famiglia e alla Politiche sociali che si trova in via Trinacria a Palermo.
Chiedono la stabilizzazione ribadendo il proprio fermo e deciso “no” all’ipotesi di licenziamento.

La manifestazione di protesta si è svolta in concomitanza ad un tavolo tecnico sulla intricata vicenda che riguarda questi lavoratori.

Calogero Di Fiore, assistente igienico-personale spiega: “Siamo qui oggi dopo la manifestazione di lunedì alla quale hanno partecipato gli assistenti igienico personali specializzati di tutte le città metropolitane e siamo riusciti ad avere un tavolo tecnico.
Chiediamo una volta e per sempre – tuona – che questo servizio venga stabilizzato invece di essere eliminato, visto e considerato che ci sono molte leggi regionali vigenti che dicono che la gestione di questo servizio spetta alla Regione.
Noi non accettiamo nessun altra risposta che non sia la stabilizzazione di questo servizio”.

I manifestanti, che reggevano uno striscione con su scritto “gli assistenti igienico-personali degli studenti disabili non si toccano!” hanno più volte scandito in coro “vergogna” e “una soluzione, la stabilizzazione”.

Adesso attendono di sapere cosa ne sarà del loro futuro professionale.

Lo scorso 21 luglio si era tenuto un altro tavolo tecnico in occasione del quale l’assessore regionale Scavone aveva manifestato l’intenzione di giungere ad una soluzione per questi lavoratori.

Tre giorni fa, il governo Musumeci ha confermato la totale disponibilità a sostenere finanziariamente i progetti di assistenza igienico-personale nei confronti degli studenti disabili dell’Isola. I servizi – secondo la delibera adottata dalla Giunta della Regione Siciliana – dovranno avere caratteristiche “aggiuntive, integrate e migliorative” per la persona del disabile.
Nell’ambito della loro autonomia economico-finanziaria e organizzativa, dunque, gli Enti locali dovranno garantire il diritto di assistenza dei disabili in termini di qualità del servizio. Il tema, com’è noto, è emerso dopo che il Cga, il 5 maggio scorso, ha affermato essere di competenza dei collaboratori scolastici il servizio di assistenza di base ai disabili, facendo riferimento al contratto nazionale di lavoro.

“La condizione di vita del disabile, le sue aspettative, i suoi diritti e in particolare la difficoltà di inclusione sociale e scolastica – aveva sottolineato l’assessore Scavone – impongono il massimo di tutela nei confronti di tali fragilità. Pertanto, nessuna risorsa sarà ridotta a Comuni e Province, affinchè si continuino a garantire servizi migliorativi e integrativi, aiutando quelle strutture scolastiche che ne faranno richiesta”.

“Una cosa – aveva aggiunto il presidente della Regione Nello Musumeci – è la decisione della magistratura amministrativa, che rispettiamo, altra cosa è la realtà dei fatti. Le scuole in Sicilia non hanno personale specializzato a sufficienza per assicurare un servizio così particolare ai disabili. Si esca fuori da ogni ambiguità e ci dicano le autorità scolastiche come stanno realmente le cose nell’Isola. Non vorrei che all’apertura delle scuole gli studenti disabili dovessero trovarsi senza personale e senza quegli assistenti che negli anni hanno prestato con scrupolo tale servizio. Anche perché di tutto abbiamo bisogno, tranne che di nuovi disoccupati”.

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