- Alunni disabili costretti a casa, ancora manca il servizio di assistenza igienico personale
- Alunni disabili costretti a casa, la denuncia del M5S
- La denuncia di Marianna Caronia sulla mancanza di supporti per disabili cognitivi, per loro neanche la Dad
Alunni disabili costretti a casa, manca il servizio di assistenza
“Alunni diversamente abili costretti a disertare la scuola perché ancora senza il servizio di assistenza igienico personale e con ritardi ingiustificati sul fronte dell’assistenza all’autonomia e alla comunicazione (Asacom). Storia vecchia e inaccettabile, si avvi subito un tavolo permanente tra la v commissione dell’Ars, il dipartimento regionale alla Famiglia e le parti in causa per trovare finalmente una soluzione”.
È quanto hanno chiesto oggi i deputati 5 stelle all’Ars Roberta Schillaci, Giovanni Di Caro e Nuccio di Paola al dirigente del servizio Rosolino Greco, oggi in audizione a palazzo dei Normanni in rappresentanza dell’assessore Scavone, assente.
“È inammissibile – dicono i deputati i 5 stelle – che la Regione continui a perpetrare comportamenti da terzo mondo, erogando servizi inefficienti, creando disagi alle famiglie, con i genitori costretti a rimanere a casa ad accudire i figli, e negando il diritto allo studio a questi studenti, sancito anche da una legge regionale, approvata nel 2019”.
“Si tratta – afferma Schillaci – di un problema essenzialmente politico e non prettamente normativo, così come prospettatoci dal governo regionale, che si fa scudo di un parere non vincolante del Cga per scrollarsi di dosso l’erogazione di un servizio considerato un fiore all’occhiello nel panorama italiano”.
“Il parere del Cga, infatti – aggiunge Schillaci – fa riferimento a un servizio di base in capo al personale Ata che non ha le competenze specifiche e l’organico adeguato per assistere i disabili gravi, col risultato che le famiglie preferiscono lasciare gli alunni a casa”.
“Ci auguriamo – concludono i deputati – che con l’audizione di oggi si concretizzino le promesse fatte dall’assessore Scavone in una delle ultime sue apparizioni in aula, facendo partire i progetti relativi ai servizi specialistici ed integrativi per questi ragazzi fragili”.
Studenti con disabilità cognitive senza assistenza, la denuncia di Marianna Caronia
“Come temevo e come avevo denunciato, la Città Metropolitana di Palermo ha interrotto questa settimana i servizi per gli studenti con disabilità cognitiva, rendendo loro impossibile lo svolgimento della normale attività didattica, sia pure a distanza. Con la risibile scusa della mancanza di fondi, smentita dalla presenza di un Decreto regionale di finanziamento notificato venerdì scorso, infatti questa settimana oltre 800 studenti con disabilità cognitive e che dovrebbero svolgere la didattica a distanza sono stati abbandonati a sé stessi in una girandola di comunicazioni, rassicurazioni e smentite”. Lo afferma Marianna Caronia, dopo che oggi la Città Metropolitana di Palermo ha comunicato che i servizi riprenderanno solo dopo l’avvio della didattica in presenza.
Per la deputata e consigliera comunale di Forza Italia, “nonostante le rassicurazioni del Sindaco metropolitano che aveva sottolineato “la doverosità degli adempimenti” e richiamato le “responsabilità per il mancato rispetto dei diritti degli studenti”, quanto avviene in queste ore ha dell’incredibile.
Un Ente pubblico che si arroga il diritto di decidere che la Didattica a distanza di fatto non va garantita come “attività didattica” e che pertanto gli studenti con disabilità non hanno diritto a quella assistenza che viene invece assicurata quando le attività si svolgono in presenza. Una presunzione appena confermata dal comunicato stampa diffuso dall’Ente che a suo modo “rassicura” sul fatto che i servizi saranno avviati soltanto alla “ripresa dell’attività didattica in presenza”.
“Qualcuno alla Città Metropolitana – si chiede polemicamente Caronia – ha capito che la DAD è attività didattica e come tale va garantita? Se il Covid costringesse a proseguire in DAD, la Città Metropolitana continuerebbe ad attendere la ripresa dell’attività in presenza?!
Come se non bastasse il Covid, come se non bastasse l’incertezza del calendario scolastico, come se non bastassero le difficoltà organizzative per le famiglie, a rendere impossibile una normale vita di studente per tanti ragazzi con disabilità, la Città metropolitana si impegna per rendere ancora più difficile la vita degli studenti”.
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