La Vice Society che è riuscita a rubare i dati dell’amministrazione comunale con un attacco hacker continua a rilasciare dati del Comune di Palermo.

E’ stata pubblicata una nuova cartella con i dati dell’ufficio gestione operativa e polizia giudiziaria. C’è la lista dei posteggiatori abusivi, la lista degli avvocati con gratuito patrocinio, la lista dei Daspo, le notifiche giudiziarie, notifiche della questura.

Nei giorni scorsi era stato messo prima sul dark web e poi a disposizione di tutti i dati della polizia municipale con la posta dei comandanti e i numeri telefoni di tanti dipendenti comunali e con documenti. Le indagini sul furto informatico sono condotte dalla polizia postale di Palermo.

Difficile seppellire i defunti

L’attacco hacker al Comune di Palermo sta creando ancora gravi problemi. Oltre alla Ztl ancora bloccata con le telecamere fuori uso, ci sono gravi problemi per le salme dei defunti che sono morti in casa o quelli che sono deceduti in ospedale.

Il blocco ai server dell’amministrazione comunale non consente di poter spostare le salme ai cimiteri cittadini. Non è possibile avere in tempo le autorizzazioni al trasporto e tutto è bloccato.

“Purtroppo – spiegano i rappresentanti delle imprese funebri – al momento è possibile avere le autorizzazioni fatte a mano. Questo complica non poco le autorizzazioni per trasportare le salme che restano in casa o negli ospedali. Ci sono nosocomi che hanno già diverse salme che sono rimaste da giorni nelle camere mortuarie”.

Anche oggi al cimitero dei Rotoli e ai servizi cimiteriali del Comune è stato un continuo via vai di parenti che chiedevano agli uffici di potere avere le autorizzazioni necessarie per portare i propri cari defunti al cimitero. “Con i sistemi bloccati – racconta un parente – ci hanno detto che è tutto molto più complicato”. Abbiamo chiesto una replica al Comune ma non è stato possibile averla.

Attacco hacker indagini Pool antiterrorismo

Proseguono le indagini del pool antiterrorismo della Procura di Palermo sull’attacco hacker che ha mandato in tilt il sistema informatico del Comune di Palermo. Il reato ipotizzato dai pm coordinati dal procuratore aggiunto Marzia Sabella è l’accesso abusivo informatico con finalità di terrorismo.

I magistrati stanno cercando di risalire al pirata informatico che, il giorno stesso dell’attacco, ha “rivendicato” il gesto dando un ultimatum all’amministrazione che, entro tre giorni, termine che secondo quanto dicono gli inquirenti sarebbe scaduto, avrebbe dovuto collegarsi a un sito dove sarebbe stato possibile pagare un riscatto: pena la diffusione dei dati sensibili.

Getta acqua sul fuoco il Comune che in una nota fa sapere che gli uffici, con il supporto dei tecnici Sispi, hanno prontamente ripristinato tutti i servizi demografici.

“Grazie ad una task force è stata riattivata la piattaforma Demos per il rilascio delle tessere elettorali e resa disponibile la piattaforma Sipal per la rilevazione dei dati da comunicare al Ministero degli Interni”, spiegano.

“Molti sono i lati oscuri. Chi ha attaccato i server del Comune? È stato richiesto un riscatto? A quanto ammonterebbe questa richiesta? Il Comune ha pagato? Ha intenzione di pagare? Ha avviato una trattativa con gli hacker? È vero che entro tre giorni possano essere pubblicati dati riservati? Dicano la verità ai palermitani”.

 

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