È stato sottoscritto all’Aran Sicilia il nuovo contratto collettivo di lavoro dei dirigenti della Regione Siciliana.
Siad-Csa-Cisal: “Accordo che non ci lascia soddisfatti”
Insoddisfatti, però, Siad-Csa-Cisal: “Dopo 17 anni di vuoto, è stato firmato oggi il rinnovo del contratto dei dirigenti della Regione Siciliana: un accordo che non ci soddisfa pienamente visto che viene mantenuta la terza fascia e si dà ancora troppo potere ai Dirigenti generali, ma che ha quantomeno il merito di sbloccare una vicenda che si trascinava da anni”. Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del Siad-Csa-Cisal che questo pomeriggio, all’Aran Sicilia, hanno firmato il rinnovo del Ccrl 2016-18.
“Abbiamo ribadito la nostra contrarietà alla mancata estensione delle ferie solidali all’assistenza dei coniugi, alla decisione di non delegare per carenza di organico alcune competenze ai dipendenti e alla scelta di ridurre la durate del confronto con le organizzazioni sindacali – continuano Badagliacca e Lo Curto – ma adesso vogliamo che si appuri di chi sia la responsabilità della mancata certificazione da parte della Corte dei Conti che ha costretto a rendere operativo solo oggi un contratto definito già da due anni. Chiediamo inoltre che partano subito le trattative per il nuovo contratto”.
Cisl: “Finalmente sanata un’ingiustizia”
“Abbiamo sanato un’ingiustizia che durava da più di 10 anni e che mortificava la dignità professionale di un’intera categoria di lavoratori, unica in tutta la Pubblica amministrazione italiana a scontare un ritardo così grave nel rinnovo delle condizioni economiche e giuridiche”, dicono Paolo Montera, segretario generale della Cisl Fp Sicilia, il responsabile della dirigenza, Paolo Luparello, e il responsabile dei dipendenti regionali, Fabrizio Lercara.
“Il nostro lavoro ovviamente non finisce qui – precisano i sindacalisti della Cisl. – Ora vigileremo affinché si proceda speditamente con la necessaria e improcrastinabile riclassificazione di tutto il personale regionale, un obiettivo divenuto ancora più urgente dopo la cancellazione della riserva per gli interni nei bandi di concorso pubblicati dalla Regione in Gurs lo scorso 29 dicembre. Se non otterremo riscontri nel breve periodo, non esiteremo a proclamare lo stato di agitazione”.
“Il ruolo centrale della Pubblica amministrazione per la ripresa post-Covid della Sicilia non può essere sottovalutato – conclude il segretario generale della Cisl Sicilia, Sebastiano Cappuccio. – Chiediamo al Governo regionale che si attivi immediatamente per sciogliere tutti i nodi che impediscono alla macchina amministrativa di funzionare nel migliore dei modi, così da fornire risposte celeri ed efficaci ai cittadini e alle imprese”.
Uil: “Dopo oltre 10 anni si regolarizza un settore”
“Finalmente, dopo oltre 10 anni, si chiude un’annosa vicenda che oltre a riconoscere ai dirigenti regionali, 1.200 circa, il rinnovo contrattuale pone delle regole che saranno utili alla Regione del futuro”. Lo hanno detto Luisella Lionti, segretario della Uil Sicilia e Maurizio Camarda della Uil Fpl, dopo la firma del nuovo accordo.
“Un contratto che non riconosce solo gli aumenti ma responsabilizza i dirigenti. Dal punto di vista economico, infatti, l’accordo riconosce l‘adeguamento tabellare in misura identica a quella di tutti i comparti pubblici. Dal punto di vista giuridico, invece, è stato introdotto un codice disciplinare che mancava nel vecchio contratto. Tutto questo potrà contribuire ad una svolta nella gestione della amministrazione regionale. A rimanere irrisolto è il superamento della terza fascia”.
Fp Cgil, “Traguardo importante”
“Traguardo importante, anche se non pienamente compiuto e segnato da un netto ritardo”. Cgil Sicilia e Fp Cgil Sicilia esprimono soddisfazione per la sottoscrizione per il rinnovo del contratto dei dirigenti della Regione.
“Il semaforo verde è scattato dopo 16 anni, un tempo di attesa piuttosto lungo ed ingiustificabile – sottolineano il Segretario Generale della Cgil, Alfio Mannino, e il Segretario Generale della Funzione Pubblica, Gaetano Agliozzo – ma non possiamo che valutare l’accordo in modo decisamente positivo, fermo restando che rimane la criticità legata al mantenimento della terza fascia. E’ stato comunque posto rimedio ad un vuoto che minava, sia dal punto di vista giuridico che sotto il profilo economico, la dignità professionale di un’intera categoria di lavoratori. Adesso ci auguriamo – concludono Mannino e Agliozzo – che questo storico obiettivo sia l’inizio di un nuovo percorso che porti, nel segno dell’efficienza, della trasparenza e della meritocrazia, al rilancio della macchina amministrativa e all’accelerazione della riclassificazione di tutto il personale dell’apparato regionale”.
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