Mezzora sotto il sole cocente ad attendere un autobus per poi scoprire che il mezzo tanto atteso è pieno in ogni ordine di posto. E’ questa la disavventura capitata nella giornata di ieri ai passeggeri della linea 107, a Palermo. Autobus che interconnette l’area dello stadio a quella della stazione centrale, percorrendo il percorso lato mare. Mezzo che, solitamente, dovrebbe passare ogni sedici minuti ma che, nel periodo estivo, aumenta le tempistiche ad una media di 26 minuti.

Il caso della linea 107

L’utenza si trova così ad aspettare in piedi e, a volte, senza nemmeno una pensilina sotto cui ripararsi. Questo anche nelle ore più calde del giorno, ovvero quando le fermate si popolano a causa della chiusura di uffici ed attività commerciali. Ma mentre il pubblico da servire aumenta, i mezzi rimangono sempre gli stessi. Così capita che, quando passa l’agognato autobus tanto atteso, c’è l’amara sorpresa: è pieno fino all’orlo.

Come nel caso della linea 107, immortalata in un video realizzato da uno sfortunato utente in attesa alla fermata di via Montepellegrino. Un mezzo talmente stracolmo che alcuni utenti sono costretti a scendere temporaneamente dall’autobus per permettere il passaggio di utenti in entrata o in uscita. Situazione di disagio per chi prende un mezzo pubblico, decisamente paradossale se si pensa all’emergenza pandemica e alla necessità di prevenire gli assembramenti. Così, qualcuno, preferisce procedere a piedi, nonostante il caldo afoso di questo inizio agosto.

Poche le alternative

Ci saranno delle linee alternative, esclamerà qualcuno. Nel tratto in questione ce ne sono due: la linea 721 e la 812. Con riguardo al primo autobus, secondo il cartello posto da Amat ad ogni fermata, il suddetto passa in media ogni trentasei minuti nei giorni feriali, mentre in quelli festivi la linea “non esercita”. Discorso diverso per la linea 812, necessaria a raggiungere il santuario di Monte Pellegrino da piazza Croci. In media, durante i giorni festivi, la linea dovrebbe transitare ogni ora. Nei giorni feriali invece si raggiungono tempi di latenza di un’ora e quaranta minuti. Nei giorni in cui si torna a parlare di biglietto unico, alcune zone della città esprimono un grido d’allarme per la carenza di mezzi.

Mancano gli autisti: a marzo la protesta dei dipendenti Amat

Fatto, quello delle lunghe attese alla fermata, che non è purtroppo nuovo nel capoluogo siciliano. Situazione derivata, in parte, dalla mancanza di autisti all’interno dei ranghi del personale Amat e che aveva portato le organizzazioni sindacali, nel mese di marzo, a protestare per lo sblocco del piano assunzioni di nuovi driver per i bus. In quell’occasione, i lavoratori appesero dei volantini di protesta. Documento nel quale le organizzazioni sindacali dichiaravano che “ogni giorno circa 90 bus restano in deposito” e chiuso da un messaggio abbastanza eloquente: “Ci scusiamo per la lunga attesa dei bus”.

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