Non si profila ancora, purtroppo, all’orizzonte, alcuna soluzione per i tirocinanti dell’Avviso 22 della Regione siciliana. Come vi abbiamo raccontato più volte, nonostante la loro esperienza presso enti e aziende si sia conclusa ormai da due anni, molti di loro non hanno ricevuto le indennità che gli spettano (avrebbero dovuto percepire 500 euro al mese per sei mesi). Molti tirocinanti non hanno mai ‘visto’ un solo euro. Tanto che, con una dura presa di posizione, la scorsa settimana, hanno chiesto alla Procura di Palermo di aprire una inchiesta.

Richiesta di audizione urgente in V commissione all’Ars

La vicenda è finita più volte sui banchi dell’Ars ma nessuno sembra riuscire a districare questa ingarbugliata matassa. Il 17 gennaio, i deputati grillini Roberta Schillaci e Nunzio Di Paola, hanno chiesto, al presidente della V commissione all’Ars (cultura, formazione e lavoro), Luca Sammartino, una audizione urgente. L’audizione è stata chiesta “per approfondire detta tematica e chiarire le responsabilità del ritardo imputato, dall’assessorato della famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, alla mancata produzione, da parte di enti promotori e aziende, della corretta documentazione prevista”.
Al presidente della V commissione è stato ancora chiesto di ascoltare Antonio Scavone, assessore regionale alla Famiglia, alle Politiche sociali e al Lavoro; Gaetano Sciacca, dirigente generale del Dipartimento regionale del lavoro, dell’impiego, dell’orientamento, dei servizi e delle attività formative; Andrea Gattuso, segretario generale Nidil-Cgil Palermo; Monica Genovese, segretario regionale Cgil; Sebastiano Cappuccio, segretario generale Cisl Sicilia; Claudio Barone, segretario generale UIL Sicilia; Giuseppe Messina, segretario regionale UGL Sicilia; Oreste Lauria, portavoce dei tirocinanti.
Si è ancora in attesa di conoscere la data in cui avverrà l’audizione.

“Basta scuse o alibi”

Oreste Lauria, portavoce dei tirocinanti dell’Avviso 22 commenta: “Questa è la terza audizione che si dovrebbe tenere. Più volte abbiamo detto e ribadito che non vogliamo sentire scuse o alibi ma soluzioni.
I tirocinanti dell’avviso 22 vogliono semplicemente essere pagati.
L’assessore Scavone e il dirigente Sciacca dicano con certezza se i tirocinanti saranno tutti pagati e in quanto tempo. I tirocinanti non vogliono più sentir dire che le colpe sono degli altri.
La Regione siciliana è una istituzione e come tale deve tutelare i lavoratori, nonché in questo caso i tirocinanti, e garantire i diritti previsti dalla Costituzione italiana. Cosa che non è avvenuta, per questo abbiamo chiesto una eventuale inchiesta all’autorità giudiziaria”.

Cosa ha detto l’assessore Scavone a Striscia La Notizia

Dell’Avviso 22 si è occupata anche Stefania Petyx, l’inviata del programma televisivo Striscia La Notizia, che ha raccolto gli sfoghi di alcuni tirocinanti. Un anno fa, sempre attraverso le telecamere di Striscia La Notizia, l’assessore Scavone, aveva chiesto scusa ai tirocinanti promettendo una accelerazione dei pagamenti, che però sono andati avanti sempre con il contagocce. Motivo per cui Petyx ha chiesto a Scavone, nuovamente, una spiegazione in merito a questa incresciosa situazione.
In occasione del servizio andato in onda su Canale 5 l’8 gennaio, l’assessore Scavone ha dichiarato: “Quando ci sono delle buone iniziative l’Europa ci sostiene e ci dà i soldi, però l’Europa pretende che le cose siano fatte per bene, e che sia fatto per bene il rendiconto di tutto ciò che abbiamo sviluppato. Questo è il problema dell’Avviso 22. I tirocini sono stati un’ottima iniziativa per i nostri ragazzi, purtroppo alcuni di questi sono rimasti incagliati in una storia di ordinario disordine per cui le Apl (agenzie per il lavoro, ndr) o le aziende che hanno fatto lavorare i ragazzi non hanno prodotto correttamente la documentazione. Nonostante lo sforzo degli uffici che hanno chiesto l’integrazione documentale”.
E ancora: ”Abbiamo pagato l’80 per cento dei ragazzi. Abbiamo due funzionari che sono dedicati alle procedure.
Lo stanno facendo con pazienza, e si occupano di ricevere ed esaminare la corretta documentazione. I ragazzi hanno fatto una bella cosa, riproporremo i tirocini in forma anche più semplificata, in modo tale da superare queste difficoltà.
Abbiamo imparato una piccola lezione: tutti siamo chiamati a far bene e con ordine, come è chiamata la Regione al rispetto delle regole. Ma dobbiamo pretendere che le regole vengano rispettate da tutti, anche dai datori di lavoro”.
In buona sostanza, per l’assessore, il motivo dei ritardi nei pagamenti sarebbe attribuibile alle aziende che non hanno presentato la necessaria documentazione.
Ma i tirocinanti non ci stanno e continuano la loro battaglia.

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