Bellolampo è di nuovo piena e i rifiuti torneranno a essere trasportati verso Catania. Si prospettano altre settimane di difficoltà a Palermo condite da ulteriori rialzi nelle bollette Tari per i cittadini palermitani a causa del maggior costo per il trasporto dei rifiuti. A causare i nuovi viaggi della spazzatura e gli extracosti è la mancata realizzazione della settima vasca nella discarica dove mettere i rifiuti. La previsione è quella di 4 mila tonnellate al mese d’immondizia che dovranno migrare per il salatissimo costo di 960 mila euro.
Accusa al governo Musumeci
“Ancora una volta – dice il consigliere del Movimento 5 Stelle, Antonio Randazzo – l’ammanco di programmazione politica da parte del governo Musumeci penalizza nettamente i cittadini palermitani. Il riferimento è ai ritardi nella realizzazione della settima vasca di Bellolampo che esula da ogni responsabilità la partecipata Rap. A causa di questo mancato avvio e in attesa della prossima fruibilità delle III bis e VII stimate per i prossimi sei mesi, i palermitani rischiano, di fatto, di pagare un aumento dei costi di bolletta non dovuti di circa 6 milioni di euro nei prossimi 6 mesi”. “Per questo – aggiunge – chiedo un immediato intervento dell’amministrazione comunale proprio a difesa dei cittadini, valutando anche azioni legali, considerando che il Movimento 5 Stelle appoggerà pubblicamente ogni iniziativa in materia”.
Il completamento della VII vasca
A dicembre 2021 i lavori a Bellolampo per la predisposizione della vasca III bis. La Rap, società che svolge per conto del Comune di Palermo il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, aveva consegnato alla General Smontaggi Spa di Novara la commessa per un investimento da circa mezzo milione di euro.I lavori autorizzati dalla Regione consentivano nel frattempo l’abbancamento dei primi 98.000 metri cubi di rifiuti ancorché il progetto ne preveda 200 mila. Durante il cantiere e i successivi 3 mesi di esercizio della discarica, infatti, Rap doveva procedere con un secondo iter autorizzativo per la “Valutazione di Impatto Ambientale”. In questo modo si sperava di poter ottenere il rilascio del titolo abilitativo funzionale all’abbancamento di definitivi 300 mila tonnellate di rifiuti (circa un anno di abbancamento della cittadinanza palermitana). In questo modo si poteva attendere, senza problemi, il completamento della VII vasca e consentire anche alla Regione di poter disporre, nell’attuale emergenza, di un possibile “salvagente”.
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