C’è l’impegno del nuovo dirigente generale dei Beni culturali a garantire il pagamento ai custodi per il superamento del limite dei festivi nel 2020 e nel 2021. Lo comunica il sindacato Sadirs che ha chiesto e ottenuto ieri un incontro per discutere delle problematiche che interessano i lavoratori del settore.

I presenti all’incontro per il Sadirs

I sindacati hanno incontrato il dirigente generale Franco Fazio alla presenza del capo di gabinetto dell’assessore, Riccardo Guazzelli.
Per il Sadirs erano presenti Giuseppe Salerno e Giuseppe Di Paola.

L’impegno del dirigente generale

“Il nuovo dirigente generale – spiega il Sadirs – si è impegnato ad affrontare le problematiche rimaste in sospeso e che ad oggi non hanno trovato una soluzione. Tra queste quella relativa al mancato pagamento delle spettanze ai lavoratori. Seguiranno altri incontri al fine di trovare una soluzione percorribile per l’anno in corso”.

Carenza di personale “insostenibile”

“Durante l’incontro – proseguono Salerno e Di Paola – è stata evidenziata l’ormai insostenibile carenza di personale a tutti i livelli e in tutte le province, la mancata attivazione delle posizioni organizzative e le scarse relazioni sindacali”.

Si spera in un cambio di passo

Il Sadirs nel porgere gli auguri di buon lavoro al nuovo dirigente generale ha dato la propria disponibilità a “collaborare con il nuovo dirigente generale apprezzandone i buoni propositi, sperando in un cambio di passo al dipartimento dei Beni culturali. Vedremo strada facendo se confermare la fiducia accordata”.

Il Consiglio dei ministri ha impugnato la norma

“Ieri pomeriggio, presso il Dipartimento Beni Culturali e dell’Identità Siciliana di Via delle Croci 8, si è svolto l’atteso primo incontro dopo che il Consiglio dei Ministri, con delibera del 31 gennaio 2022, ha impugnato la norma che prevedeva lo stanziamento delle risorse per remunerare le prestazioni rese dai Lavoratori dei beni culturali della Regione Siciliana nel 2021 in eccedenza al terzo dei festivi”.
A dichiararlo sono Michele D’Amico, responsabile regionale del Cobas/Codir per le politiche dei beni culturali, e Simone Romano, coordinatore regionale del Cu.Pa.S./Codir (Custodi del Patrimonio Culturale Siciliano), movimento che aderisce al Cobas/Codir.

I decreti ingiuntivi

“Dopo avere appreso dell’impugnativa e nelle more dell’esito dell’incontro istituzionale di ieri pomeriggio – commentano D’Amico e Romano – il Cobas/Codir e il Cu.Pa.S/Codir hanno già dato mandato ai propri legali al fine di avviare le procedure per fare emettere, ai competenti tribunali, i decreti ingiuntivi per il pagamento di quanto dovuto dall’Amministrazione regionale a tutto il Personale che ha garantito l’apertura dei siti regionali della cultura, attendendo”.

“Ci aspettavamo delle risposte”

“L’Amministrazione Regionale – proseguono D’Amico e Romano – è ben consapevole del danno economico che subirà a causa dell’emissione di svariate centinaia di decreti ingiuntivi, tra quanto spettante al Personale, spese legali e interessi; danno che risulterà essere di gran lunga superiore alla somma prevista nella norma impugnata. Proprio per questo ci aspettavamo di avere, già dall’incontro di ieri pomeriggio delle risposte, non certo esaustive, ma quantomeno capaci di indicare un percorso costruttivo”.
“Alla richiesta – continuano i due sindacalisti – di sapere quale percorso avesse individuato l’amministrazione dipartimentale per pagare quanto spettante ai Lavoratori per le prestazioni rese nel 2020 e nel 2021, abbiamo solo ricevuto, invece, delle risposte evasive e provocatorie, prive di contenuto amministrativo-contabile”.

“I lavoratori abbiano quanto gli spetta”

“Quanto avvenuto ieri pomeriggio – concludono i due sindacalisti di Cobas/Codir e di Cu.Pa.S./Codir – non fa altro che aumentare, in materia di politiche di beni culturali, la distanza nelle relazioni sindacali con l’amministrazione dipartimentale, non si può, quindi, non perseguire tutte le strade percorribili, anche legali, affinché tutti i Lavoratori che, hanno dimostrato grande sensibilità e senso di responsabilità nel mantenere i siti regionali della cultura aperti durante tutte le festività del biennio 2020 e 2021, abbiano quanto loro spettante”.

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