Scoppia la protesta dei lavoratori dei beni culturali in Sicilia. A pochi giorni da Ferragosto, il settore rischia la serrata dopo la fumata nera dall’incontro tra il direttore generale Franco Fazio e i sindacati, che adesso chiedono l’intervento dell’assessore regionale Alberto Samonà per scongiurare “azioni più forti a difesa dei lavoratori del settore”.
A proclamare la giornata di mobilitazioni sono la Uiltucs Sicilia e la Fisascat Cisl Palermo-Trapani che proseguono così la battaglia per il riconoscimento del diritto al riposo durante i festivi
Si legge in una nota del Cobas Codir: “Il mese scorso, i Legali del Sindacato hanno inviato al vertice dipartimentale di Via delle Croci 8, innumerevoli diffide nell’estremo tentativo di invitare l’amministrazione, ancora una volta, a remunerare quanto spettante a ciascun Lavoratore per le prestazioni rese dagli stessi nel 2020 in eccedenza del limite contrattuale del terzo dei festivi”.
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l'incontro per discutere delle problematiche dei lavoratori del settore
C’è l’impegno del nuovo dirigente generale dei Beni culturali a garantire il pagamento ai custodi per il superamento del limite dei festivi nel 2020 e nel 2021. Lo comunica il sindacato Sadirs.
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L’annuncio dei Cobas, braccio di ferro con la Regione
Diffide ai dirigenti regionali delle strutture periferiche dei beni culturali della Regione Siciliana per aver utilizzato in modo irregolare il personale in servizio nei beni culturali.
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Sadirs: “Non ci sono somme nel bilancio regionale”
Come ogni anno musei e parchi rischiano di restare chiusi. Il sindacato Sadirs attacca l’assessorato regionale ai Beni culturali: “Non si sono previste le somme per pagare il personale addetto alla fruizione e alla vigilanza".
“L’inspiegabile immobilismo dell’amministrazione regionale - attacca il Cobas/Codir - causerà la chiusura dei siti culturali siciliani nelle giornate festive degli ultimi mesi dell’anno a partire da domenica prossima".
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l'iniziativa degli operatori economici dei centri commerciali
Ogni centro commerciale tra personale diretto ed indiretto spesso supera il migliaio di addetti e quindi il provvedimento di chiusura dei centri commerciali arreca un danno ad oltre un milione di operatori tra lavoratori autonomi e personale che in buona percentuale opera in regime di contratti a termine.
“È ormai del tutto evidente che il Dirigente Generale – dicono i sindacalisti di Cobas/Codir e Cu.Pa.S/Codir – non ha alcuna intenzione di tenere aperti i siti culturali oltre i limiti contrattuali di utilizzo dei festivi del personale dell'area vigilanza e fruizione".
L’amministrazione regionale ha disdetto proprio l’incontro conclusivo convocato l’1 settembre scorso per il 14 settembre rinviandolo a data da destinarsi
Nella nuova ordinanza, già notificata ai prefetti e ai sindaci, vengono richiamate tutte le disposizioni già emanate nei giorni scorsi. Fanno eccezione le farmacie di turno e le edicole.
I custodi del parco di Selinunte hanno esaurito il numero massimo di festivi durante i quali possono lavorare in un anno, così nelle prossime giornate festive il personale rischia di dover restare a casa.