I musei regionali resteranno aperti anche nei giorni festivi grazie ad un accordo siglato tra l’amministrazione regionale e i sindacati. La segreteria regionale del Sadirs ieri ha partecipato al lungo confronto con il dipartimento dei Beni culturali e quello alla Funzione pubblica al termine del quale è stato trovato l’accordo.

Giuseppe Di Paola e Peppino Salerno si dicono “soddisfatti del risultato raggiunto. “Questo dimostra che quando c’è un confronto sano e si dialoga, è possibile arrivare a soluzioni condivise nell’interesse dei lavoratori e dei fruitori del nostro patrimonio culturale. Ringraziamo anche la dottoressa Madonia, dirigente generale della Funzione pubblica, per la grande disponibilità mostrata. L’accordo consentirà di mantenere aperti i siti attraverso però un monitoraggio costante delle attività e dei turni che dovrà essere portato avanti fino a fine agosto. Anche perché – proseguono Di Paola e Salerno – non è tollerabile che i dirigenti periferici in maniera autonoma agiscano sulla base di criteri che rispondono a un altro tipo di logica a danno di una parte dei lavoratori. Ci deve essere una pianificazione del dipartimento che i dirigenti periferici devono adeguarsi”.

Sembra quindi avviarsi verso la soluzione la vertenza che ha penalizzato i lavoratori impegnati oltre il dovuto e nei turni festivi per sopperire alla oramai insostenibile carenza di organico, per compiti dichiarati “essenziali” anche in periodo di Covid-19 quali la vigilanza e oggi anche la fruizione, per favorire l’auspicata ripresa del turismo in Sicilia.

Viene risolta così una questione che ad ogni estate viene fuori a causa del mancato pagamento degli straordinari per i dipendenti regionali. Nei giorni scorsi, inoltre, era sorta una polemica tra i vertici regionali e i dipendenti pubblici. L’assessore regionale alla Funzione pubblica, Bernardette Grasso. “Abbiamo uno Statuto speciale – aveva detto -, vuol dire che i nostri assessorati sono come dei ministeri: se altrove i musei sono pagati dallo Stato, qui la responsabilità economica è della Regione. Bisogna sapere come stanno le cose, prima di giudicare”.