Venti giorni: questo è il termine imperativo dichiarato dal commissario ad acta della Regione Siciliana Antonio Garofalo e relativo all’approvazione del bilancio di previsione 21-23. Una missiva inviata il 7 ottobre ed indirizzata ai principali uffici del Comune di Palermo, che ha recentemente visto l’approvazione del consolidato 2020 e del piano delle alienazioni 22-24. Atti importanti per il percorso amministrativo di Palazzo delle Aquile, anche se la strada però è ancora lunga. Ciò al netto di una procedura di riequilibrio che necessita di un ulteriore approfondimento con il governo nazionale, una volta che quest’ultimo si sarà instaurato.

“Approvare l’atto entro venti giorni, altrimenti intervengo io”

Un atto che l’Amministrazione capitanata da Roberto Lagalla eredita già commissariato dalla precedente esperienza a guida Leoluca Orlando. L’ex sindaco ha più volte incontrato i vertici regionali sul tema, vista la difficoltà di portare avanti le delibere in Consiglio Comunale, fiaccato da una maggioranza sin troppo relativa. Situazione sulla quale il commissario ad acta Antonio Garofalo dà in questi giorni una spallata importante, fissando una deadline per l’approvazione della delibera in Giunta.

“Facendo seguito all’incontro tenutosi il 6 ottobre presso il Dipartimento regionale delle Autonomie locali, in cui il segretario e il ragioniere generale hanno aggiornato lo stato del procedimento di approvazione del bilancio di previsione 2021/2023, si invita la Giunta Municipale ad approvare lo schema del documento contabile in argomento entro e non oltre 20 giorni dalla data della presente“. Questo “con l’avvertenza che in difetto di ciò provvederà in via sostitutiva lo scrivente“.

Documento, quello sul bilancio di previsione 21-23, che dovrà poi passare in Consiglio Comunale e, successivamente, proprio dagli uffici regionali. “Non appena esitato l’atto da parte della Giunta Municipale, lo stesso unitamente al corredo documentale ed alla proposta di deliberazione per il Consiglio Comunale dovrà essere inoltrato all’organo di revisione economico-finanziaria, per il prescritto parere”, ricorda Antonio Garofalo nella missiva inviata al Comune.

Gli atti propedeutici e la necessità di risorse

Proprio Sala delle Lapidi, nella giornata di venerdì 7 ottobre, ha approvato il bilancio consolidato 2020. Atto contabile passato in estremo ritardo rispetto alle scadenze naturali e che, peraltro, ha evidenziato numerosi limiti. Alcuni di questi sono stati elencati dalla consigliera comunale del M5S Concetta Amella, in particolare sul fronte del controllo analogo con le società Partecipate. “L’approvazione da parte del Consiglio comunale del Bilancio consolidato 2020 conferma la cattiva gestione dal punto di vista dei rapporti economico-finanziari con le società partecipate del Comune. Infatti, disallineamenti, contenziosi, obblighi di accantonamento e perdite scardinano gli equilibri di bilancio del Comune. Questo segna in modo inequivocabile la scarsa qualità dei servizi offerti ai cittadini. Persone che continueranno a fare i conti con pochi autobus operativi, strade dissestate e al buio, rifiuti per strada”.

Situazione intricata e sulla quale bisognerà muoversi con la massima attenzione. Il bilancio consolidato 2020, così come la delibera sul piano delle alienazioni, risulta ‘propedeutico’ al percorso relativo al bilancio di previsione 21-23. Una strada, quella compiere nelle prossime tre settimane, irta di problemi da risolvere e di risorse da reperire. Soldi da ricercare in un periodo nel quale le casse di Palazzo delle Aquile languono in maniera decisa e ineluttabile. In attesa che a Roma si stabilisca il nuovo Governo, per Roberto Lagalla si prospetta un altra difficile missione all’orizzonte.

 

 

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