Cgil e Fiom regionali chiedono all’Inps di avviare il primo di agosto il pagamento delle indennità di cassa integrazione straordinaria di maggio e giugno dei 670 lavoratori della Blutec. Il ritardo è dovuto a un’inadempienza dell’azienda, “adesso -fa sapere la Cgil- seppur con ritardo sanata”.

“Si è determinata una situazione di estremo disagio – scrivono in una nota congiunta Alfio Mannino e Roberto
Mastrosimone, segretari generali della Cgil Sicilia e della Fiom regionale, che hanno incontrato ieri a Termini Imerese i lavoratori – che va sanata subito. Chiediamo però anche al governo nazionale e al Parlamento di votare l’emendamento per la proroga della cigs dal 1° luglio al 31 dicembre, dando seguito all’impegno assunto dal ministro Di Maio, finora inevaso”.

I due esponenti sindacali ricordano che entro il 31 ottobre è prevista la presentazione da parte del Commissario del piano industriale. Chiediamo che venga dato impulso alla sua attuazione- sottolineano- per rilanciare lo stabilimento e il lavoro, sia dei 670 lavoratori Blutec che dei 300 dell’indotto”.

Sulla vicenda interviene anche il deputato siciliano di Sinistra Italiana – LeU Erasmo Palazzotto.

“Non è più tollerabile la situazione alla Blutec. Un operaio, Vito La Mattina, ha piazzato una tenda davanti ai cancelli della fabbrica ex Fiat a Termini Imerese per protestare contro la mancata erogazione della cassa integrazione ma soprattutto per il lavoro. Gli arresti dei vertici della Blutec – puntualizza Palazzotto – hanno svelato il grande bluff dietro al rilancio del polo industriale di Termini Imerese. Sono ormai passati cinque anni da quando la Blutec ha rilevato l’azienda dalla Fiat e da allora per i lavoratori c’è stato solo cassa integrazione.
Di Maio – conclude Palazzotto – non perda altro tempo sblocchi le mensilità di cassa integrazione da erogare, predisponga il decreto di proroga della cassa integrazione fino al 31 dicembre prossimo e convochi un tavolo urgente al ministero coinvolgendo anche FCA. L’azienda torinese deve assumersi quelle responsabilità che fino ad oggi non si è mai voluta assumere”.

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