A Borgetto la crisi politica che sembra essersi appena risolta ripropone un quadro con i “nemici” che restano sostanzialmente gli stessi ma con un cambio di ruoli. Chi era alleato con il sindaco Luigi Garofalo adesso invece sembra trovarsi dall’altra parte della barricata, viceversa chi è stato tra gli strenui oppositori del primo cittadino adesso difende la “trincea” del nuovo governo. Pd e Movimento 5 Stelle, che hanno fatto un “patto” dopo che anche loro si sono fatti la guerra almeno per i primi due anni e mezzo di legislatura, sono finiti al centro delle polemiche. Entrambi adesso fanno parte della maggioranza di Garofalo, per i Dem in realtà si tratta di un ritorno dopo un breve strappo culminato con le dimissioni al vetriolo dell’allora vicesindaco Alessandro Santoro. Sono passati appena due mesi o poco più eppure, per i fatti che si sono intrecciati, sembrano secoli.

Il nuovo contestato governo

Per superare la crisi il sindaco ha nominato un tecnico, Nunzio Oliveri, ha riportato in sella un ex assessore (Gioacchino Polizzi) e ben due esponenti del Movimento 5 Stelle, la capogruppo consiliare Anna Maria Caruso e Sonia Schirò. Il Pd ha incassato la presidenza del consiglio. L’impressione è che quelli che erano gli alleati iniziali del primo cittadino ne abbiano preso le distanze dopo queste nomine. Di sicuro lo fa Monia Jerbi, che è stata assessore di Garofalo.

“Sindaco ricattabile”

La Jerbi parla di deriva del trasformismo e sindaco irriconoscente che alla fine si è mostrato ricattabile: “Hanno vinto ricattatori e ricattabili, mentre coloro che hanno dimostrato fedeltà al mandato elettorale voluto dai cittadini sono stati sconfitti – attacca la Jerbi -. Il Movimento 5 stelle ha fatto il pieno di poltrone. I moralizzatori che per anni hanno tuonato contro il mercato delle vacche e le manovre di potere finalmente hanno rivelato la loro vera natura. Era il potere che volevano, lo volevano a tal punto da ottenerlo senza un passaggio democratico, senza vincere le elezioni, adesso i problemi di Borgetto sono scomparsi perché seduti in maggioranza ci sono loro. Il sindaco si è prestato a questo gioco perverso, cedendo ai ricatti e sacrificando il mandato che gli avevano dato i cittadini, e la sua maggioranza per restare in sella. Che dire del Pd, il partito che ha portato avanti un capolavoro di equilibrismo, a suo agio prima nella vecchia maggioranza e adesso nella nuova. Protagonista nelle manovre di palazzo e nell’oscura arte del tradimento, che ottiene la presidenza del consiglio. Personalmente non potrò che essere all’opposizione di questa farsa che dovrebbe disgustare i cittadini di Borgetto”.

Gli 8 punti di fine legislatura

Viene ribadito da tutti che saranno sostenuti gli 8 punti di fine legislatura che erano stati presentati dal sindaco durante la crisi e proposti alla politica per chiudere la legislatura. Ma l’impressione è che le lacerazioni resteranno forti: “Alla fine è venuta a galla la verità – sostengono i consiglieri Maurizio Zerillo e Giovanni Balsamo -. Dicevano a noi due che eravamo gli artefici della mancata approvazione della mozione di sfiducia. Evidentemente così non è se oggi vediamo da chi sono state occupate le poltrone”. Eppure anche loro due non si ripresentarono in aula il giorno in cui il sindaco si dimise, salvo poi ritirarle un paio di settimane dopo, e non fu più votata la mozione di sfiducia per mancanza del numero legale: “Fu riconvocata la conferenza dei capigruppo e c’era ancora tempo per riconvocare il consiglio e votare quella sfiducia. Noi c’eravamo, gli altri dove erano?”.

Gli strali del Movimento 5 Stelle

“Ho dubbi – replica stizzita la neo assessore Anna Maria Caruso – che queste parole siano state scritte dalla Jerbi, credo che ci sia la regia di qualcun altro e si farebbe bene in questi casi a metterci la propria faccia e le proprie parole. Loro in  tre anni non sono stati in grado di fare nulla, non perché c’erano dei bilanci bloccati ma la consigliera personalmente non ha mai inciso rispetto alle sue competenze. Non ha mai portato avanti un progetto, anzi si è sempre nascosta dietro a un dito solo per criticare e giudicare. Mi risulta anche che il sindaco ha avuto dei forti contrasti con lei proprio per l’incapacità nel portare avanti il suo lavoro. In quasi un anno di assessorato non ha portato alcun risultato. Noi daremo il massimo contributo, grazie al sindaco per averci dato questa fiducia. Puntiamo sulle cose da fare e mi sono messa subito al lavoro per intercettare i primi finanziamenti. Daremo una risposta sul campo”.

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