È stato identificato dai carabinieri anche il secondo dei fantini che hanno preso parte, domenica scorsa, alla corsa clandestina che ha visto protagonisti due cavalli che si sono sfidati ad altissima velocità nell’area industriale del quartiere Brancaccio, ‘scortati’ da un carosello di decine di ragazzi a bordo di moto e scooter.

La stalla abusiva di Ciaculli

I carabinieri della compagnia di piazza Verdi e del nucleo Cites del centro anticrimine natura di Palermo hanno trovato, in una stalla abusiva a Ciaculli, uno dei cavalli che avrebbero preso parte alla gara. L’animale era senza microchip identificativo, è stato sottoposto a sequestro sanitario con il supporto dei veterinari dell’Asp di Palermo e trasportato, dal corpo forestale della Regione Siciliana, all’Istituto Zootecnico Sperimentale per la Sicilia di Palermo.

Le violazioni

Il responsabile della stalla dovrà rispondere di numerose violazioni amministrative per un valore complessivo di diverse migliaia di euro.

Il blitz di domenica

Sono stati identificati e denunciati alcuni giovani che hanno preso parte domenica alla corsa di cavalli che si è svolta in via Pecoraino a Brancaccio utilizzando il percorso allestito per una gara ciclistica dilettantistica. Due giovani a bordo di due calessi trainati dai cavalli si sono sfidati in una gara vietata a Palermo. Attorno i soliti scooter con a bordo altri ragazzi che incitavano gli animali e bloccavano le auto. La polizia ha denunciato quattro persone che sarebbero state presenti alla corsa clandestina tra via Ducrot e via Pecoraino, nel quartiere Brancaccio.

Le indagini partite dai video

Tra queste persone individuate uno dei protagonisti – uno dei driver – e altri tre che si trovavano a bordo degli scooter utilizzati per chiudere la strada a protezione della “competizione”. Le indagini degli investigatori del commissariato Brancaccio sono partite dall’acquisizione del video, segnalato da alcuni animalisti, che mostrava la gara non autorizzata. Che si è conclusa sotto uno striscione con la scritta “Arrivo” e un arco gonfiabile rimasto dopo una gara di ciclismo, questa sì autorizzata.

Dalle immagini si risaliti all’identità di alcuni partecipanti

Dall’analisi delle immagini si è arrivati all’identità di alcuni dei partecipanti. I poliziotti sono riusciti a rintracciare e sequestrare uno dei calessi usati per la corsa. Proseguono ancora le indagini per risalire all’identità dell’altro driver e degli altri partecipanti che rischiano anche loro una denuncia, in concorso, per maltrattamento di animali e competizione non autorizzata di animali.

Orlando “Il Comune si costituirà Parte civile”

Sulla corsa clandestina di cavalli a Brancaccio è intervenuto il sindaco Leoluca Orlando, il quale dichiara: “Mi auguro che questi soggetti vengano presto identificati dalle Forze dell’ordine e duramente sanzionati per le numerose violazioni commesse. Non c’è dubbio che il Comune si costituirà parte civile nei procedimenti penali che seguiranno”. “Le corse clandestine – gli fa eco l’assessore con delega ai diritti degli animali, Toni Sala – sono un fenomeno deplorevole che mette a rischio l’incolumità degli animali ma anche dei cittadini. Troppe volte abbiamo assistito a queste scene, indegne di una città civile, e ci auguriamo che le autorità competenti possano individuare i responsabili. L’amministrazione comunale è impegnata nella difesa della legalità a ogni livello”.

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