Arrivano le prime piogge autunnali su Palermo e l’asfalto del capoluogo siciliano inizia a sgretolarsi. E’ successo l’anno scorso, con tutte le polemiche del caso. accade inevitabilmente anche oggi. Lo dimostra il cratere presente in via Principe di Scordia, a pochi passi dalla centralissima via Roma. Un buco aperto da alcune settimane ma che, per effetto dell’acqua che si è depositata all’interno, si è allargato a dismisura. Foro magno segnalato da un cartello e coperto alla meno peggio con una cassa di legno utilizzata solitamente per trasportare frutta e verdura.

La manutenzione stradale al centro delle polemiche

Non sarà nè la prima nè l’ultima buca che si aprirà quest’anno. Ma è sicuramente un monito per ricordare a tutti quanto sia necessario risolvere il problema della manutenzione stradale. Un servizio rimasto parzialmente “scoperto” da anni e che si è limitato ai lavori di pronto intervento eseguiti da Rap. Opere effettuate non già in forza del contratto di servizio, documento dal quale proprio tale servizio è stato eliminato per i problemi di personale riscontrati dall’azienda di piazzetta Cairoli, ma attraverso delle ordinanze sindacali rinnovate di volta in volta. L’ultima, firmata dall’ex sindaco Leoluca Orlando, è scaduta lo scorso 2 settembre e non è stata, almeno per il momento, rinnovata.

Fatto che ha aperto le porte ad un dibattito politico con due correnti di pensiero. Da un lato c’è chi vorrebbe un nuovo rinnovo per garantire quantomeno la manutenzione straordinaria, in attesa di sbloccare fondi sufficenti per un affidamento definitivo. Dall’altro c’è chi ha chiesto un cambio di marcia, con il passaggio dei servizi in mano ad aziende private. A rompere il silenzio sulla questione è stato il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, con una lettera inviata a Rap il 31 ottobre. “Ad oggi, il mancato raggiungimento del predetto obiettivo programmatico e la necessità di approfondire, anche nel contesto del novato quadro operativo, le modalità di gestione degli interventi di pronto intervento stradale, impongono la prosecuzione dell’attuale modello organizzativo mediante attribuzione a codesta società, fino a diversa disposizione, delle medesime autorità fin qui assicurate”.

Andare avanti con l’attuale assetto quindi, ricordando che uno stop, qualora fosse unilaterale, imporrebbe, secondo il primo cittadino, precise responsabilità in capo all’azienda. “In relazione al pregiudizio della pubblica incolumità che potrebbe derivare da qualsivoglia soluzione di continuità, ritengo non marginale rappresentare che, anche in forza della presente disposizione, l’interruzione unilaterale del servizio da parte di Rap potrebbe cagionare, in capo a quest’ultima, precise responsabilità sia dal punto di vista amministrativo che giudiziario“.

La risposta di Rap

Missiva a cui ha risposto a distanza, il 3 novembre, l’amministratore unico di Rap Girolamo Caruso. Il dirigente, presente all’inaugurazione dell’iniziativa di senbilizzazione contro l’abbandono di rifiuti al CCR di viale dei Picciotti, ha preannunciato la sua strategia in merito.

“Nel momento in cui l’ultima ordinanza sindacale ha smesso di avere efficacia nei primi di settembre, noi abbiamo chiaramente continuato a fare i nostri interventi. Facciamo circa 1,5 milioni di euro di fatturato su questo servizio. Il nostro lavoro è un po’ oscuro perchè il numero di strade è enorme, visto che da trent’anni non si vede nessuno. Abbiamo una squadra da venti operai che si occupa del servizio. Dal Comune, all’ultimo giorno utile, mi hanno risposto di andare avanti. Manderò una nota in cui, pur ribadendo la nostra disponibilità, chiarirò che ci serve una cornice di legittimità. Se non ho un’ordinanza sindacale, non posso fatturare. Se non fatturo, vado in perdita“.

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