Rischio chiusura per le strutture di assistenza convenzionate della regione siciliana. Le Rsa denunciano un buco da 20 milioni di euro. E’ quello causato dai danni post covid19 in Sicilia nelle Rsa, le Residenze sanitarie assistite ovvero le strutture che si occupano dell’assistenza alle persone deboli, fragili, anziane.

La Regione a caccia di soluzioni

“Comprendiamo il disagio delle aziende e siamo già al lavoro per farci carico delle aspettative delle Residenze sanitarie assistenziali” dice adesso l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone.

“Il governo Schifani, già nei prossimi giorni, troverà una soluzione per dare le adeguate coperture finanziarie ai pendenti rimborsi sulla contrazione dei ricoveri maturati fra 2021 e 2022. Daremo seguito ad una misura che garantirà la stabilità economica degli enti in questione” racconta, rispondendo all’allarme, l’assessore.

L’allarme lanciato ieri

Le RSA sono al capolinea e a denunciarlo ieri era stato l’allarme lanciato dal Comparto Socio Sanitario di Confindustria Sicilia. “La Regione non ha ancora provveduto ai rimborsi che potrebbero ricompensare le perdite visto che ammontano proprio a quasi 20 milioni. Le imprese stanno chiudendo i bilanci con perdite gravissime e insostenibili” si leggeva in una lettera inviata dalle residenze sanitarie assistenziali.

Il grido di aiuto delle imprese del settore

Il tema è stato messo sul tavolo dal comparto regionale delle Strutture Socio Sanitarie di Confindustria Sicilia. Un allarme già noto tanto che dal 2020 si discute di ristori alle strutture. Le Residenze sanitarie assistite erano già a novembre 2020 al centro di un provvedimento regionale che garantiva, a titolo di ristoro, il 90 per cento della quota di budget assegnato per il 2020 e che, a causa della pandemia da Covid19, non è stato coperto dalle prestazioni rese e rendicontate.

Ma la crisi non si è limitata a quegli anni ed è proseguita fino a tutto il 2022. la ripresa si è vista solo quest’anno. “Le imprese del settore sanitario – spiega Francesco Ruggeri – stanno affrontando una grande emergenza economica. La Regione ha stanziato le somme per sostenere il danno economico dovuto alla contrazione dei ricoveri negli anni 2021-2022 in seguito alla pandemia. Allo stanziamento dei fondi però non è seguita la fase della liquidazione dei rimborsi.
Le imprese aspettano ancora i contributi regionali (previsti dal decreto 46/2022), si tratta di finanziamenti a tasso agevolato, contributi a fondo perduto, e misure miste. La mancanza dei rimborsi determinerà inevitabilmente un irreparabile pregiudizio per le imprese, con inevitabili ricadute sulla corretta ed efficiente resa dei servizi nonché sulla loro continuità”.

A rischio la qualità dell’assistenza

“Le conseguenze negative – conclude Ruggeri – potrebbero avere un impatto significativo sulla qualità dell’assistenza socio sanitaria fornita alla popolazione siciliana. Rivolgiamo un appello al Presidente della Regione Renato Schifani, all’assessore alla Salute Giovanna Volo e all’assessore al Bilancio Marco Falcone affinché intervengano per superare l’emergenza”.

Ora la risposta dell’assessore Falcone che tende a rasserenare gli animi in attesa che la soluzione arrivi