Resta lontana, anzi lontanissima la soluzione del caos aeroporti in Sicilia. Sono cominciati i lavori di bonifica dell’aerostazione terminal A di Catania andata a fuoco il 16 luglio ma non c’è una idea sul quando si potrà riaprire. E mancano idee anche sui tempi di attivazione in emergenza dell’aeroporto di Sigonella

Avviata bonifica Catania

Sono state avviate le operazioni di pulizia e bonifica del Terminal A dell’aeroporto di Catania, danneggiati da un incendio lo scorso 16 luglio, da parte della ditta specializzata che lavorerà senza soluzione di continuità per fasi. Lo rende noto la società di gestione dello scalo. Nella mattinata è stato anche effettuato un sopralluogo da Sac, Enac, Protezione civile, vigili del fuoco e Comune di Catania all’interno del Terminal B (l’ex stazione Morandi) per verificare la possibilità di utilizzare temporaneamente come terminal per passeggeri la zona che è stata sede dell’hub vaccinale durante l’emergenza Covid19. Per ampliare il Terminal C stasera è iniziato il montaggio della tensostruttura che consentirà una migliore gestione dei passeggeri in partenza e un progressivo aumento del numero dei voli.

Il ricorso a Sigonella ancora un miraggio lontano

La Sac informa anche che l’aeronautica militare sta fornendo il massimo supporto sull’uso della base di Sigonella, la cui disponibilità è stata annunciata del ministro della Difesa, Guido Crosetto, su richiesta del presidente della Regione, Renato Schifani. Su questo tema ci sono stati numerosi tavoli tecnici e si stanno considerando molteplici possibilità.

Tavoli tecnici restano aperti sui modalità e tempistica dell’uso di Sigonella. Tra i temi aperti il ceck-in da effettuare ai passeggeri in partenza perché la base dell’aviazione militare italiana non ha la struttura logistica. Nel 2012 durante il rifacimento della pista a Fontanarossa per la stessa situazione fu utilizzato un Terminal dell’aeroporto di Catania.

Caos bagagli e aria condizionata insufficiente

Intanto continua il caos all’aeroporto di Palermo che non riesce a gestire la mole di traffico piovuta all’improvviso. Ieri sera dalle 20, denunciano i viaggiatori, all’aeroporto di Palermo c’era un caldo asfissiante. L’aria condizionata non riesce a rinfrescare i locali. Gli impianti non ce la fanno tanto che Gesap ha tentato di mitigare il disagio con alcuni condizionatori portatili ma anche quelli assolutamente insufficienti anche in virtù della quantità di utenti e del grande caldo di questi giorni.

Da Gesap fanno sapere che fra due settimane saranno aperte nuove aree di attesa a servizio dell’aerostazione con nuovi impianti di aria condizionata.

Il caos bagagli

Un disservizio che si aggiunge al caos bagagli nello scalo palermitano. La situazione rischia di diventare ingestibile dopo che la Gesap ha riaperto ai voli dirottati dall’aeroporto di Catania a causa dell’incendio che ha provocato la chiusura del terminal A.

Caos bagagli

Nelle ore di punta si registrano ritardi medi di due ore nell’arrivo dei bagagli. Ritardo più contenuti negli altri orario ma la grande mole di bagagli da caricare e scaricare crea accumulo. insomma il ritardo si somma ad altro ritardo perché il personale era tarato diversamente. Insomma lo stesso personale in questi giorni si è trovato ad occuparsi del doppio dei voli e adesso dovrà comunque gestirne 15 in più.

Per quel che riguarda i bagagli da Gesap fanno sapere che, per velocizzarne il ritiro, è possibile rivolgersi al personale del lost&found (lo sportello si trova nella hall arrivi). Sarà possibile essere scortati in sala riconsegna bagagli dallo stesso personale del lost&found (GH Palermo) per il riconoscimento e la consegna del bagaglio

Aerostazione stracolma

Stracolma anche l’aerostazione, anche quella modulata su un diverso volume di traffico con obiettive difficoltà di gestione della mole di persone. Una situazione emergenziale che appare palese anche all’aeroporto di Palermo nonostante gli sforzi del personale e le corse aggiuntive di treni per garantire afflusso e deflusso

La decisione di riaprire assunta dopo il vertice

La riapertura dopo l’annuncio di uno stop, doveva avvenire a capienza ridotta per garantire la sicurezza e i riposi del personale. La disponibilità era stata data per 15 voli al giono ma le cose sono andate in maniera diversa.

Ieri il Falcone Borsellino ha ricevuto 24 voli riprogrammati da Catania, oggi, sabato 22 luglio, ne sono previsti altri 24: 22 internazionali e 2 nazionali.

Domenica saranno 16 domenica e altrettanti lunedì. I voli di ieri, venerdì 21, sono stati in maggior parte slot prenotati nei giorni scorsi, due ex Catania dirottati da Trapani e atterrati a Palermo, alcuni hanno chiesto di atterrare per diversi motivi.

Nella giornata di ieri i voli complessivi nello scalo palermitano sono stati 246. A Trapani a causa della nebbia i voli sono stati spostati tutti di due ore. In mattinata era stato impossibile volare o atterrare nello scalo trapanese. Così anche a Pantelleria.

Lunedì ispezione commissione Trasporti della Camera al Bellini di Catania

Visita delegazione Deputati componenti della commissione Trasporti della Camera lunedì 24 luglio alle 12.30 presso l’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania. Lo rende noto il capogruppo Pd in commissione Trasporti della Camera, Anthony Barbagallo

L’iniziativa avrà lo scopo di verificare in presenza lo stato dell’arte e l’evoluzione dei lavori nell’aerostazione e riscontrare, inoltre, anche le criticità e i miglioramenti che si possono apportare dopo l’incendio divampato domenica scorsa che ha generato la chiusura della struttura con conseguente congestione del traffico aereo e notevoli disagi per utenti, passeggeri, turisti stranieri e non.

Saranno presenti i rappresentanti dei maggiori gruppi politici tra cui alcuni dei componenti dell’ufficio di presidenza della Commissione Trasporti che successivamente, d’accordo con Il Presidente della Commissione Salvatore Deidda, relazioneranno all’organismo parlamentare sugli esiti dell’ispezione e sulle eventuali iniziative da intraprendere.

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