Continuano gli strascichi della tornata elettorale appena conclusa a Palermo. Il voto del 12 giugno fa parlare di sè non soltanto per la vittoria di Roberto Lagalla e della sua coalizione, ma anche e soprattutto per i numerosi problemi organizzativi che hanno riguardato la macchina burocratica del Comune. A poche ore dal voto di domenica infatti, ben 174 presidenti di seggio hanno rinunciato al proprio incarico.
Fatto che ha lasciato scoperte numerose sezioni, alcune delle quali hanno aperto soltanto ad ora di pranzo. Il risultato è stata una situazione di caos culminata con ritardi nelle aperture dei seggi e problemi nelle operazioni di voto, con alcuni presidenti di seggio che hanno pagato la loro inesperienza. Numerosi i casi in cui siano stati nominati presidenti gli scrutatori che ne avessero i requisiti, con il paradosso di svolgere quindi il doppio ruolo.
Il caso del voto disgiunto
Una tornata elettorale nella quale le schede dichiarate nulle sono state quasi 14.300 su oltre 227.000 voti registrati. Una percentuale vicina al 7% delle preferenze complessive, a cui vanno aggiunte le oltre 6500 schede bianche dichiarate al Comune. Insomma, un quadro di caos all’interno di una percentuale di astensionismo senza precedenti, con il 58,15% dei palermitani che non si è recata nemmeno al seggio. Ma è proprio sui voti nulli il tema sul quale si potrebbe concentrare l’attenzione delle segreterie politiche post voto, in particolare di quelle che avrebbero subito dei danni da alcuni problemi di interpretazione relativi al voto disgiunto, ovvero la modalità di voto che permette al cittadino di scegliere un candidato sindaco X e una lista e i relativi candidati di una lista Y.
Ma molti presidenti sostituti sembra non ne fossero a conoscenza e abbiano annullato queste schede, in realtà valide. Fatto che riferisce anche Maria Saeli, componente della segreteria elettorale del candidato a sindaco Fabrizio Ferrandelli in quest’ultima tornata elettorale. “Oltre all’impreparazione dei presidenti di seggi e del voto disgiunto, ci sono giunte segnalazioni di diversi candidati che, nella sezione in cui votavano, non si sono trovati nemmeno il loro voto nei conteggi. E questo lo abbiamo riscontrato noi ed altri candidati di altre liste”.
“Questi problemi di interpretazione hanno inciso particolarmente. Ad esempio, alla sezione 190 che si trova nell’area del quartiere Pagliarelli, noi risultiamo con zero voti di preferenza. Alla sezione 40, in IV Circoscrizione, un nostro elemento della segreteria che ha votato i nostri consiglieri non si è ritrovato il suo voto. Alla sezione 393 dello Zen ci hanno chiamato perchè ci stavano annullando 150 schede perchè non sapevano attribuire il voto disgiunto. Abbiamo fatto mettere tutto a verbale. Di queste 150, ne hanno validate 70 dopo un ulteriore consultazione”.
Ferrandelli: “Primo a riconoscere vittoria Lagalla, ma sistema non ha funzionato”
Un concetto ribadito anche dal consigliere comunale di +Europa Fabrizio Ferrandelli, candidato a sindaco nella tornata elettorale appena conclusa. “Sono il primo ad aver riconosciuto il risultato. Credo che Palermo necessiti una stagione di stabilità e di lavoro. Ma è chiaro che bisognerà cambiare qualcosa in vista delle prossime elezioni regionali. Ci sono stati una marea di problemi, con presidenti di seggio improvvisati in alcune sezioni. Abbiamo perso 4-5 punti percentuali. E’ chiaro che, ai fini del risultato finale, non sarebbe cambiato nulla. Lagalla avrebbe comunque vinto. Ma, al tempo stesso, è evidente che il sistema non ha funzionato. Bisogna cambiare qualcosa”.
Un fatto che potrebbe generare ulteriori strascichi amministrativi anche se, a tal proposito, dagli Uffici Elettorali del Comune fanno sapere che, almeno per il momento, “non sono giunte contestazioni di sorta. Ci sarà chiaramente un post voto da gestire, con la lettura dei verbali e l’esecuzione di tutte le operazioni di rito”.
I referenti comunali chiedono aumento del compenso
Problemi organizzativi che hanno riguardato anche i referenti comunali, costretti letteralmente agli straordinari durante le operazioni di voto e di spoglio delle schede. Il responsabile del Dipartimento Funzioni Locali della Cisl Mario Basile ha scritto al segretario generale Antonio Le Donne e alla dirigente dell’Ufficio Elettorale Alessandra Autore. Ciò per chiedere un incremento delle ore di straordinario riconosciute ai referenti comunali. “Tralasciando tutti i dettagli incresciosi che hanno caratterizzato questa tornata elettorale, non si può non riconoscere il grande contributo dato dai dipendenti comunali. Operatori che hanno messo a disposizione professionalità, mezzi e risorse, talvolta personali, sforando ampiamente le 34 ore di straordinario. Per tutte le superiori ragioni, si chiede che venga riconosciuto ai dipendenti in argomento l’adeguato compenso straordinario per le attività svolte. Riconoscimento che non può ritenersi esaustivo al di sotto del tetto massimo previsto dalla normativa vigente pari a 60 ore pro capite”.
Richiesta alla quale il sindacalista aggiunge la richiesta di un incontro urgente in prospettiva rispetto ai prossimi impegni elettorali del prossimo autunno. “Inoltre, dando seguito alle interlocuzioni avviate nei mesi, al fine di scongiurare il ripetersi di quanto accaduto e sulla scorta dell’esperienza maturata, si chiede un immediato incontro in vista delle prossime, imminenti, elezioni regionali“.
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