Da tre giorni in tilt la raccolta dei rifiuti a Carini. Ieri e l’altro ieri non sono stati raccolti plastica e organico e oggi, in alcune zone, vetro e metalli. Un disservizio causato dall’astensione dal lavoro degli operai interinali della Temporary che denunciano di non aver ancora percepito lo stipendio di febbraio e di essere discriminati rispetto ai loro colleghi della Senesi e dell’Ecoburgus che, invece, l’hanno già percepito.

Il Comune paga regolarmente

“Con grandi sacrifici, l’amministrazione comunale – afferma il sindaco Giovì Monteleone – corrisponde puntualmente i canoni dovuti alla ditta su presentazione dello stato di avanzamento del servizio e comprendendo le ragioni dei lavoratori. Riteniamo però che non sia accettabile mettere in ginocchio la città e i carinesi, per la ritardata corresponsione dello  stipendio da parte della ditta. Non è accettabile che si invii un giorno prima la comunicazione di un’assemblea, contravvenendo alle norme che regolano lo svolgimento di servizi  essenziali. Tra l’altro impedendo anche la comunicazione tempestiva del disservizio che è scaturito dalla protesta”.

L’intervento della prefettura

Al riguardo la prefettura ha inviato una nota alla commissione Garanzia di Roma per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, per adottare i provvedimenti consequenziali e stigmatizzando la cattiva condotta sindacale e la modalità di astensione dal lavoro, ritenuta “non conforme alle procedure di regolamentazione del diritto di sciopero” perché si è svolta senza adeguato preavviso.

Il sindaco: “Comprendiamo il disagio”

“Comprendiamo il disagio dei lavoratori interinali che percepiscono gli stipendi con ritardi di 15 giorni – precisa il primo cittadino -, ma questo non si può ripercuotere su un servizio essenziale che riguarda la vita quotidiana dei cittadini e la vivibilità e l’igiene del territorio. Chiaramente stiamo cercando di avviare tutte le misure di sollecitazione verso tutti i soggetti coinvolti, per risolvere al più presto l’impasse e seppure a macchia di leopardo, il servizio di raccolta ha funzionato. Come amministrazione comunale abbiamo dato mandato alla direzione dell’esecuzione dell’appalto di applicare le penali previste nel capitolato di appalto e stiamo valutando di denunciare l’interruzione di pubblico servizio. Inoltre convocheremo l’amministrazione  dell’Ati SenesiI e le parti in causa per evitare che il perdurare di questa situazione conflittuale possa pregiudicare il servizio di raccolta con l’approssimarsi della stagione estiva”.

Il sindacato: “Tutto fatto in regola”

Intanto non ci sta il sindacato del Cildi rispetto alle affermazioni del sindaco su presunte anomalie ed irregolarità nell’indizione di questa astensione dal lavoro: “Non è assolutamente vero – replica il segretario provinciale Nino Bignardelli – che l’assemblea sindacale è stata indetta il giorno prima per il giorno dopo ed è molto scorretto che si cerchi di denigrare il corretto operato del sindacato. Per quanto riguarda l’astensione di ogni singolo dipendente che ha manifestato di essere a disposizione della società per la quale opera e di riprendere immediatamente il servizio non appena viene retribuito, non costituisce un’azione di sciopero indetta dal sindacato bensì una manifesta volontà di ogni singolo lavoratore di non dare la propria prestazione lavorativa per inadempienza del datore di lavoro, sulla base dell’articolo 1460 codice civile”.

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