Non si arresta in alcun modo l’onda lunga nel Palermitano, e non solo, delle proteste contro il caro bollette che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese.

Ieri sera corteo ad Altofonte

Ieri sera ad Altofonte nuovo appuntamento sullo stesso solco dei sit in organizzati in questi giorni tra Palermo, San Giuseppe Jato e San Cipirello. In tanti hanno abbassato le saracinesche e fermato le proprie aziende tra commercianti e agricoltori. In queste settimane si stanno moltiplicando in tutta la Sicilia le iniziative di protesta contro i rincari sulle utenze, sul carburante, sui beni di prima necessità. Moratoria sugli arretrati, sospensione dei distacchi delle forniture, ricalcolo delle bollette: queste alcune delle rivendicazioni, mentre al grido di “Noi non paghiamo”, “Basta caro vita”, in diverse piazze e quartieri si sono bruciate le bollette Enel.

Il leitmotiv delle proteste

“La crisi energetica è una menzogna, la verità è che stiamo pagando il prezzo dell’inflazione e della speculazione, mentre il costo della vita cresce, gli stipendi non bastano più per arrivare a fine mese. Lo Stato si ricorda di noi soltanto quando dobbiamo pagare le tasse” queste le voci delle proteste che hanno già fissato le prossime tappe di mobilitazione. Intanto domani, 21 ottobre, si terrà la fiaccolata #nonspegneteci alle ore 20,30 con corteo da piazza Politeama, punto di aggregazione e partenza, fino al palazzo Reale, sede del parlamento regionale. Il prossimo 25 ottobre altra manifestazione a Palermo che partirà alle ore 10 da piazza Politeama e raggiungerà il palazzo del Comune a piazza Pretoria, per spingere le istituzioni locali a fare pressione sul governo regionale e nazionale e far fronte all’emergenza rincari.

Gli esposti del Sinalp

La confederazione sindacale Sinalp già da circa un anno denuncia l’aumento indiscriminato degli idrocarburi, del gas, della luce e dell’acqua, beni primari di ogni popolo. “Abbiamo inviato due esposti denuncia al governo Conte, al governo Draghi ed alle prefetture d’Italia sugli aumenti indiscriminati dei servizi energetici che stanno distruggendo il tessuto imprenditoriale italiano e conseguentemente stanno creando una enorme bolla di lavoratori disoccupati – afferma Luca Tantino, dirigente regionale Sinalp -. Abbiamo dato vita anche alla raccolta firme per denunciare questa strage di lavoratori che andranno ad ingrossare le spese dello Stato visto che dovranno chiedere, per sopravvivere, la Naspi, ed alla sua scadenza, non trovando lavoro, andranno a sommare il già eccessivo bacino di titolari del reddito di cittadinanza”.

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