Voci di un addio di Ryanair a Palermo. Voci incontrollate e subito smentite dovute al fatto che Palermo è l’unico aeroporto siciliano dal quale non si possono prenotare voli con la compagnia irlandese da aprile 2024 in poi. Trapani, Catania e per quel che c’è, Comiso hanno già la programmazione per la prossima estate. Palermo no.

Ma la compagnai smentisce e parla solo di programmazione ancora da completare. In questo clima che sembra da guerra fredda con la Regione, torna l’incubo caro voli in Sicilia, con le tariffe dei biglietti aerei che registrano già evidenti picchi in vista delle festività natalizie.

Schifani annuncia provvedimenti

E così il governo della Regione è pronto a correre ai ripari e nel pomeriggio presenterà un pacchetto di misure per contrastare il crescere del costo dei biglietti aerei. L’efficacia di questo pacchetto di misure la scopriremo solo nelle prossime settimane ma intanto qualcosa si muove.

La denuncia del Codacons

A lanciare l’allarme sul ritorno del caro voli nei giorni scorsi è stato il Codacons, che ha realizzato una ricerca per capire quanto costi prenotare oggi un volo per raggiungere a Natale la Sicilia. Per volare a Catania partendo il 22 dicembre con un biglietto di sola andata, si spendono oggi un minimo di 206 euro partendo da Milano. Ce ne vogliono 231 euro da Bologna, 239 da Torino e 242 euro da Firenze. Se si sposta la data di partenza al 23 dicembre, la spesa sale a 273 euro a biglietto partendo da Torino, 286 euro da Firenze.

I costi per sbarcare a Palermo

Per arrivare a Palermo imbarcandosi il 23 dicembre, la spesa minima è di 143 euro da Roma (sempre solo andata), 220 euro da Milano, 269 da Torino e addirittura 314 euro se si parte da Bologna. “Tariffe che – sottolinea il Codacons – non tengono conto dei costi aggiuntivi, come quello per il bagaglio a mano o la scelta del posto a sedere. Balzelli, questi, che incidono in modo non indifferente sul prezzo finale del biglietto”.

La nuova segnalazione all’Antitrust

Sulla questione l’associazione ha deciso di investire di nuovo l’Antitrust, che sul caso del caro voli da e per la Sicilia ha già aperto una formale istruttoria proprio a seguito di un esposto del Codacons. “Presentiamo una nuova denuncia all’Autorità affinché intervenga sull’ennesimo rialzo dei voli aerei a danno di lavoratori e studenti che tornano a casa durante le feste – afferma il presidente nazionale Carlo Rienzi –. Non possiamo non chiederci che fine abbiano fatto le misure del governo introdotte col ‘Decreto Asset’ e che erano finalizzate proprio ad evitare ciò che il Codacons ha registrato, ossia un aumento delle tariffe per i collegamenti con le isole durante un periodo di picco della domanda”.

L’analisi delle tariffe per sola andata

Nel dettaglio Codacons ha riportato le tariffe di sola andata su piattaforma Skyscanner, con elaborazioni condotte lo scorso 2 novembre. Roma-Catania il 22 dicembre da 82 euro, il 23 dicembre da 94 euro, il 24 dicembre (entro le ore 17) da 83 euro; Milano-Catania da 206 euro a 178 euro; Firenze-Catania da 242 a 286 euro; Torino-Catania da 157 a 273 euro; Bologna-Catania da 197 a 238 euro; Roma-Palermo da 93 a 143 euro; Milano-Palermo da 184 a 220 euro; Torino-Palermo da 230 a 269 euro; Bologna-Palermo da 226 a 314 euro.

Codacons, “Nostra vittoria in favore utenti”

Il faro dell’Unione Europea sulle compagnie aeree è una vittoria del Codacons e di tutti i consumatori italiani, e potrà ora aiutare a verificare le speculazioni messe in atto a danno dei cittadini che devono spostarsi in aereo durante il periodo estivo o nei giorni di festa. Lo afferma il Codacons – associazione che come noto ha avviato una dura battaglia legale contro il caro-voli in Italia – commentando la decisione della Commissione Europea di indagare sull’aumento dei prezzi dei biglietti aerei.

Francesco Tanasi giurista e Segretario Nazionale Codacons spiega “Da mesi denunciamo a suon di esposti le anomalie nel comparto del trasporto aereo, dove le tariffe in determinati periodi dell’anno sono del tutto fuori controllo. Proprio grazie a queste denunce l’Antitrust italiana si è attivata aprendo una formale istruttoria, ma non basta: è necessario un intervento comune a livello europeo per bloccare gli algoritmi che fanno salire alle stelle i prezzi dei voli e sanzionare con multe milionarie le compagnie che speculano sulla pelle dei viaggiatori. In tal senso riteniamo utile l’indagine dell’Ue, ma al tempo stesso dobbiamo lanciare l’allarme sul nuovo rialzo delle tariffe in vista del Natale: un biglietto di sola andata dal nord Italia per la Sicilia costa già oltre i 300 euro, prezzo che sale sopra i 500 euro se si considera anche il volo di ritorno dopo l’Epifania”.

Il commissario Ue Valen, “Bruxelles sta indagando”

L’Unione europea mette sotto esame le compagnie aeree a causa del caro voli. Adina Valean, commissario Ue ai Trasporti, ha dichiarato che Bruxelles sta indagando sull’aumento delle tariffe che durante l’estate sono salite anche del 30%, portando profitti eccezionali alle compagnie. Da queste ultime, l’Ue si aspetta “una spiegazione completa e dettagliata”, ha aggiunto Valean, pur precisando che non intende intervenire su un mercato “funzionante”. “L’Ue si muove sulla rotta indicata dall’Italia a tutela degli utenti e contro il caro voli”, ha commentato il ministro italiano Adolfo Urso.

Il dossier Il Financial Times, che ha intervistato il commissario Ue ai Trasporti, precisa che la Commissione europea non può intervenire direttamente sulle tariffe aeree ma che la stessa Valean vuole mettere sotto pressione le compagnie per i rincari. Al momento non sono previsti interventi sul funzionamento del mercato del trasporto aereo. “Stiamo ancora esaminando” il dossier, perché “non abbiamo un quadro dettagliato di spiegazioni”, spiega Valean.

Schifani, “bene indagine Ue”

“Accolgo con grande soddisfazione la notizia dell’avvio di un approfondimento da parte della Commissione europea sul caro voli con un’impennata del costo dei biglietti aerei per alcune località, tra le quali quelle siciliane. Siamo stati i primi a denunciare questo scandalo in due esposti all’Antitrust e all’Unione europea. Un aspetto che è stato giustamente sottolineato anche dalla commissaria Vălean quando dice che certe tariffe possono diventare una barriera per la connettività che penalizza soprattutto le isole. Ci aspettiamo che le autorità europee, pur nei limiti imposti dalle regole del libero mercato, possano intervenire per tutelare i viaggiatori, scoraggiando politiche tariffarie piratesche” ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in merito alle dichiarazioni rilasciate dalla commissaria europea ai Trasporti,  Adina Vălean, al Financial Times.

Fiorello e la denuncia fra le risate

E magari alla fine ci penserà Fiorello a risolvere la questione del caro voli in Sicilia. Vi ricordate le battute di Ficarra e Picone all’allora governatore Nello Musumeci sulla lentezza e sui lavori della Palermo-Catania? Certo, il problema dell’A19 è lontanissimo da una soluzione definitiva, ma da quel momento in poi l’autostrada tra le due città cardine della Sicilia è diventata, diciamo così, più attenzionata.

Il caro voli e la Briatore Airlines

Oggi, nella puntata del “Mattin Show” su Rai Due, al centro delle battute di Fiorello c’è stato l’incubo del caro voli per tornare in Sicilia per Natale, arrivato a raggiungere i 400-500 euro a tratta. “Mi hanno detto che più c’è richiesta, più l’algoritmo alza il prezzo — ha esordito — Algoritmo, sei una testa di **! Noi, poveri siciliani, adesso siamo costretti a prendere gli aerei privati e a viaggiare con la Briatore Airlines, dove Flavio passa con il carrellino offrendo caviale o aragosta. Se un biglietto costa 500 euro e 8 siciliani si mettono insieme e prendono un volo privato da 8, per 4000 euro, conviene!”.

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